Aveva fatto molto discutere nelle scorse settimane il caso di Joshua Kimmich. Il centrocampista tedesco aveva infatti deciso di non sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Molti erano stati gli appelli, sia del ministro tedesco che del Bayern Monaco per fargli cambiare idea.
"Avevo paura, ma ora mi vaccino"
Kimmich era risultato positivo al Covid lo scorso 24 novembre. Da allora non è più sceso in campo per via di un'infezione polmonare dovuta ai postumi del virus. Dopo questo lungo calvario, il 26enne tedesco sembra però aver cambiato idea, come ha raccontato nel corso di un'intervista all'emittente tedesca ZDF: "E' stato difficile affrontare paure e preoccupazioni, ecco perché sono stato indeciso a lungo. Adesso però sono convinto: mi vaccino".
L'ultima partita disputata da Kimmich con la maglia del Bayern risale ormai al 6 novembre. Prima di contrarre il virus, il calciatore era già in isolamento per essere stato in contatto con un positivo. Da allora ha saltato 8 partite tra campionato e Champions League. Il Bayern ha quindi deciso di tagliare, limitatamente al periodo di quarantena, lo stipendio ai propri tesserati che hanno rifiutato la vaccinazione.
"Posso capire la decisione del club"
Interpellato sull'argomento del taglio degli stipendi, Kimmich ha detto: "Posso assolutamente capire la decisione del club. Era un loro diritto e credo di doverlo semplicemente accettare. Sono comunque felice che il mio confinamento causato dal coronavirus sia finito. Mi sento molto bene, ma non riesco ancora ad allenarmi completamente a causa di lievi infiltrazioni nei polmoni. Pertanto, farò un allenamento di riabilitazione e non vedo l'ora di tornare completamente in azione a gennaio".