Dal match di Champions League perso all'Olimpico i risultati per il Bayern Monaco non sono cambiati. Anzi, con una sconfitta, una vittoria e un pareggio in campionato il primo posto della Bundesliga è lontano dieci punti dalla squadra di Tuchel. Insomma, il club tedesco sta vivendo uno dei periodi più complicati della sua storia.
I bavaresi si preparano per accogliere la Lazio all'Allianz Arena per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League nella serata di martedì 5 marzo. Come arriva il Bayern Monaco a questa partita? E perché si parla di crisi?
Come sta il Bayern Monaco, avversario della Lazio in Champions League
I tre schiaffi dal Leverkusen, lo sfogo di Muller, il cartello contro Tuchel, poi la sconfitta arrivata all'Olimpico nel match di andata degli ottavi e il primo posto che si è allontanato sempre di più. Sono queste le fotografie che riassumono il momento del Bayern Monaco. Non è assolutamente la prima volta in cui i bavaresi vivono un momento di flessione, trovandosi a rincorrere in Bundesliga: Lipsia e Dortmund ci hanno provato in più stagioni, ma hanno sempre avuto la peggio (l'ultima in modo quasi psicodrammatico per i gialloneri). Ma è forse la prima volta in dodici anni in cui il Bayern si sta concretamente dimostrando inferiore a un'altra squadra tedesca: il meraviglioso Leverkusen di Xabi Alonso. A livello mentale, questa consapevolezza, anche se nessuno lo ammette, pesa tanto.
E le cose non migliorano se a questo aspetto si aggiunge la strategia di mercato, discutibile già da un paio d'anni ma che ha probabilmente raggiunto un picco negativo nella sessione invernale 2024. Un super investimento da trenta milioni di euro per Boey, che in pochissime prestazioni ha forse già di non essere all'altezza, con la beffa aggiuntiva di aver subito gol da un giocatore che gioca nello stesso ruolo ed è di proprietà del Bayern: Josip Stanisic (qui la storia). Ma non finisce qui.
Gli ex Serie A: Coman KO, De Ligt in crisi, Kim sotto le aspettative
E gli ex "italiani"? Le vecchie conoscenze della Serie A al Bayern Monaco non mancano, ma non mancano nemmeno le difficoltà che stanno attraversando. Kingsley Coman è da anni un giocatore importantissimo, ma dopo una prima parte di stagione lievemente sottotono è ora ai box per un grave infortunio.
Kim Min-jae, invece, è stato schierato titolare da Tuchel in tutte le partite in cui era a disposizione, ma non si può dire che abbia avuto un impatto determinante. Quantomeno in senso positivo: gli svarioni non sono mancati, nemmeno nelle giornate in cui il Bayern ha vinto, e sono anzi arrivate due critiche da una leggenda come Lothar Matthaus ("Non è all'altezza").
Ma la situazione più difficile di tutte la sta probabilmente vivendo Matthijs De Ligt. Era considerato da tutti un predestinato del calcio europeo, ma dopo un avvio promettente sotto la guida di Nagelsmann, con Tuchel in panchina non è mai riuscito a trovare la sua dimensione a Monaco di Baviera. Dopo aver giocato da titolare tutto il mese di gennaio, grazie all'assenza di Kim impegnato in Coppa d'Asia, l'allenatore tedesco non ha esitato a farlo risedere subito in panchina. "Sta attraversando un momento difficile, ma è un combattente, c'è tanta competizione per i posti in difesa. Abbiamo bisogno di lui", ha detto Tuchel alla vigilia della partita di andata contro la Lazio, ma il feeling sembra non essere mai sbocciato.
Insomma, una tenuta mentale in crisi, troppi acquisti sbagliati, tanti giocatori con rendimento al di sotto delle aspettative: il Bayern è quindi una squadra "spacciata" sia in Bundesliga sia in Champions League? Assolutamente no. E il motivo si rintraccia nelle parole di Thomas Muller, eterno leader di questo club e già destinato a diventare allenatore in futuro.
L'attaccante 34enne ha sì criticato la mancanza di attributi da parte della squadra, ma ha anche sottolineato animatamente un altro aspetto fondamentale: "Abbiamo tanti giocatori internazionali di altissimo livello in squadra, dobbiamo alzare il livello del nostro gioco. Mi aspetto che i giocatori in campo sappiano gestire la pressione. Abbiamo urgentemente bisogno di migliorare e lo faremo". Nessuna scusa, nessun alibi, tanto senso di responsabilità e tanta voglia di riscatto. Ebbene, nonostante tutti i problemi, il Bayern non si darà per vinto: con la Lazio sarà un esame da "dentro o fuori". Per salvare un'intera stagione.