Il rapporto di lavoro era già stato interrotto nell'estate 2021, ma il giorno della scadenza naturale del contratto è oggi: Massimo Bava lascia ufficialmente il Torino dopo dieci anni nella dirigenza granata. Una lunga avventura, piena di successi, trofei e ragazzi arrivati in futuro nel calcio professionistico: gli elementi fondamentali per la rinascita del settore giovanile del Toro, che sotto la sua gestione ha ritrovato dopo più di 20 anni lo Scudetto Primavera.
La storia di Massimo Bava parte da lontano: dopo 7 anni di esperienza in Serie C come direttore generale, prima al Canavese e poi al Cuneo (con cui vince il campionato di Serie C2), viene chiamato da Cairo nel 2012 per guidare il settore giovanile del Torino, privato di tutti i suoi talenti dopo il fallimento del 2005. Il compito non è facile, ma Bava dà il via a un lungo lavoro per riconsegnare al Toro un'arma importante, che nella storia del calcio italiano ha sempre primeggiato.
Bava, i successi ottenuti con il Torino
In 10 anni Bava permette al Torino di vincere nove trofei: uno Scudetto Primavera (che mancava da 23 anni), una Coppa Italia Primavera, due Supercoppa Primavera, due Scudetti Berretti (che hanno portato il Torino al primato assoluto in Italia), un trofeo Arco di Trento U17, un trofeo Ielasi U14 e un trofeo Selis U14. E in archivio ci sono sei finali in totale giocate dalla formazione Primavera, tornata definitivamente agli altissimi livelli di un tempo.
Ma il vero colpo di Bava è stato al di là dei risultati sportivi. Nella piazza in cui storicamente lo stadio Filadelfia rappresentava la casa delle giovanili, luogo di ritrovo e crescita dei futuri giocatori del Torino, è riuscito a dare il via a un progetto di cuore: la costruzione di un nuovo centro sportivo delle giovanili nell’area del Robaldo. Un investimento da 4 milioni di euro che presto permetterà al Toro di riavere una casa per tutte le squadre, dagli esordienti alla Primavera, nel luogo in cui lo stesso Bava è cresciuto giocando in Serie D con il Nizza Millefonti. Per una serie di cavilli burocratici, i lavori nel 2022 non sono ancora iniziati, ma il progetto presto prenderà vita, grazie soprattutto agli sforzi e agli impegni pluriennali di Bava.
Tutti questi traguardi hanno permesso a Bava di togliersi anche delle soddisfazioni personali, con il Premio Maestrelli al miglior responsabile del settore giovanile in Italia nel 2018 e il Premio Guerini nel 2021.
Bava, i colpi più importanti
Nel corso della lunga esperienza al Torino Bava ha portato in granata tantissimi giocatori, in collaborazione con responsabile della scuola calcio Silvano Benedetti, permettendo a oltre 160 ragazzi di arrivare a esordire e a imporsi nel calcio professionistico, tra Serie A, B e C. Gli esempi più importanti sono sicuramente Antonio Barreca, Vittorio Parigini, Simone Edera, ma anche i più recenti Vincenzo Millico e Alessandro Buongiorno, ancora oggi al Torino con un ruolo importante nelle gerarchie di Juric. Ma il guizzo più importante è stato senza dubbio Kevin Bonifazi: rimasto svincolato dal Siena nel 2014, Bava lo portò subito in granata, rendendolo protagonista dello Scudetto Primavera vinto nel 2015 e permettendo alla società di venderlo alla Spal per più di 10 milioni di euro nel 2020, generando un'importante plusvalenza.