"Dobbiamo dimenticarci gli obiettivi personali. Costruire le squadre è tanto importante quanto allenarle. A me piace insegnare calcio, trasmettere input, tirare fuori il massimo dal singolo elemento, creare un contesto di gruppo e un modello di gioco importante. Se riusciremo a fare tutto questo, giocheremo da squadra sempre". Gaetano Auteri ha le idee chiare e le conferma anche a Bari, snocciolando il suo manifesto calcistico in conferenza stampa e rispondendo presente alla tappa numero 15 della sua lunga carriera da allenatore, avviata da preparatore dei portieri all'Atletico Catania, passata per cinque promozioni con Igea Virtus (2000), Gallipoli (2006), Siracusa (2009), Nocerina (2011) e Benevento (2016) e ora destinata al biancorosso.
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"Se questo è il punto più alto del mio percorso? Cambia il palcoscenico, dal punto di vista dello stimolo mi diletto così - risponde l'allenatore - mi piace, mi gratifica, il campo è sacro è fondamentale. Voglio solo trasmettere quello che so e ho sempre voglia di sapere di più". Ripartendo da una piazza che l'aveva già cercato in passato, come due anni fa sul punto di ripartenza dalla D: "Mi è capitato di essere anche vicino al Bari nell'ultimo anno nefasto, quello della mancata iscrizione in B, ma anche in precedenza con Guido Angelozzi".
IL MANIFESTO DA FLORIDIA
Low profile, tanta chiarezza e obiettivi da inseguire "Non occorre essere sempre belli, ma un gruppo coeso, che sappia battagliare. In casa e fuori giocheremo sempre con lo stesso atteggiamento". Al di là dei numeri, che si possono esprimere in tanti modi, noi dovremo creare una filosofia di gioco. All'interno di questo binario in cui dovremo agire, senza mai perfere il filo conduttore. Giocheremo sempre con tre attaccanti". Idee chiare, sulla lavagna tattica e dentro il campo: "Non sono un sergente di ferro, credo che quando si lavora ognuno deve essere coinvolto al 100 per cento quanto a concentrazione, stimolo e voglia di apprendere. A volte ho avuto degli scontri in carriera con i miei giocatori, ma fatto sempre con grande lealtà. Ovviamente faremo allenamenti senza cullarci nelle sfere di vetro, duri e con sacrifici". Fasi di lavoro in cui Auteri sarà seguito da due fedelissimi: "Sono arrivati il preparatore dei portieri, mister Luca Aprile, e il mio secondo Loreno Cassia". Di fatto restano in organigramma il preparatore atletico Luca Lancioni, il collaboratore tecnico Luca Cacioli e Roberto Maurantonio, che potrebbe avere un nuovo ruolo: supervisor dei portieri o collaboratore del ds Giancarlo Romairone.
"NESSUNO STRAVOLGIMENTO, QUI PER VALORIZZARE RISORSE"
Chiede di parlare di calcio e poco della sua persona ("Non mi trovo troppo a mio agio quando i riflettori sono puntati su di me, dalle mie parti si dice chi si vanta con la sua bocca è più fesso di chi ci crede" preciserà), Auteri. Domani il Bari partirà per il ritiro di Cascia, dove il laboratorio di Auteri prenderà forma. Si riparte dalla finale playoff persa e dalla voglia di riscatto: "Questo è un gruppo che ha dimostrato di valere tanto. Sotto contratto ci sono giocatori di assoluto spessore e valore, poi dopo una delusione si può anche ripartire più forti di prima e con maggiore convinzione - è la certezza di Auteri - dal punto di vista dell'organico, non ho preclusioni verso nessuno e voglio vedere convinzione, determinazione e senso di appartenenza da parte di tutti. Noi siamo il braccio di un progetto che la società ci ha affidato. Faremo quello che faremo senza stravolgimenti". Con una chiave di volta: "Io sono qui per valorizzare le risorse tecniche che abbiamo, non per sperperarle".
"ANTENUCCI PERFETTO PER IL MIO GIOCO"
Un elenco del quale fa parte a pieno titolo Mirco Antenucci, capocannoniere del Bari nella scorsa stagione: "Antenucci è un giocatore straordinario, che conosco dai tempi di Giulianova, sa giocare molto bene a calcio. Non vogliamo dare punti di riferimento, non avremo in fascia ali classiche ma avremo un gioco d'attacco fatto di velocità e imprevedibilità. Antenucci ha requisiti perfetti per il tipo di gioco che vorremo fare". Discorso simile per D'Ursi, già valorizzato a Catanzaro due stagioni fa: "Eugenio è un ragazzo straordinario, di grande valenza e grande spessore umano. Ha valori veri. Mi auguro che abbia totalmente risolto i problemi dell'anno scorso. Come Antenucci può giocare in tutti i ruoli davanti, ha le caratteristiche tecniche e fisiche giuste: è esplosivo di grande fibra e qualità tecniche".
"MERCATO? PRIMI INTERVENTI IN ATTACCO"
Fuori dal campo non disdegna partite a carte ("Scopone o tressette con gli amici", vestire abiti eleganti ma sul terreno di gioco cuce l'abito della sua squadra in base agli interpreti. "Il mio modo di vedere il calcio deve essere adeguato alle risorse - ribadisce- gli allenatori bravi sono quelli che sfruttano al massimo quelle a disposizione". Stesso discorso per arrivi e partenze: "Il mercato non è un argomento che mi piace tanto, 30 anni fa ho deciso di fare l'allenatore anche per questo motivo. Non riuscirei mai a fare il direttore sportivo. Intanto dobbiamo recuperare davanti Simeri che è un giocatore reduce da una problematica fisica e avrà bisogno di un pò di tempo per recuperare. Valuteremo tutti, anche Terrani e Neglia per esempio. Però è chiaro che è un reparto in cui occorrerà intervenire in qualche modo. Anche in difesa giocheremo con 3 centrali. Sappiamo ciò che serve, diciamo che in quasi tutti i reparti bisogna fare operazioni per consolidare la rosa, che ha dimostrato comunque di valere tanto".