Un capolavoro dai 35 metri, che ha lasciato di sasso Frattali e che ha zittito i 12mila del San Nicola. Era la prima volta lì per il Potenza, che a Bari c'era stato nel 1976, quando lo stadio ideato da Renzo Piano non era ancora un progetto. Emerson Ramos Borges ha scelto dunque l'occasione giusta per la seconda perla della sua stagione. Minuto 34, Potenza sotto di due reti. Lui raccoglie palla sulla trequarti, mette nel mirino la porta del Bari e la trova con una conclusione che si abbassa all'improvviso.
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Una prodezza degna di Juninho Pernambucano, la numero 82 vincente nella sua carriera ("Forse qualcosa si è anche perso per strada quando giocavo in Brasile" scherzava il diretto interessato un anno fa) in tutte le categorie dall’Eccellenza alla serie A. La sua foto su Whatsapp, con il quadretto familiare e il Cristo Redentore di Rio alle spalle, è l'immagine perfetta per raccontare la serenità dell'uomo e del calciatore. Cerchi il suo nome su Youtube, ed ecco una carrellata di video spettacolari: la sassata dai 40 metri al Granillo contro il Sassuolo, una cavalcata a tutto campo con mancino preciso in Nuorese-Tavolara, un bolide da centrocampo con la maglia del Livorno contro il Torino, il primo centro del sardo-brasiliano in A.
"Sinistro di Dio" per usare il soprannome che gli arriva da Taranto. Novanta chilometri da Bari, la sede dell'ultima perla di Emerson, che i colori biancorossi li ha sfiorati nel 2006 ai tempi di Materazzi (LEGGI QUI - le scintille con Ibra) e nel 2015, sotto la guida di Davide Nicola. La rete del pomeriggio non è servita per i tre punti, visto il 2-1 finale firmato da Simeri e Terrani. Ma poco conta, perché entra di diritto nella sua lista di capolavori. Anche a 39 anni, che non sente affatto.