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​Bari, Brienza: “Sognavo una partita in A con questa maglia. Chissà…”

Il numero 10, alla soglia dei 40 anni, traccia la strada per il ritorno tra i pro e scherza: “Segno solo su rigore? Ho una clausola nel contratto, se faccio gol su azione mi multano”.

Prima la promozione, allora, poi la discussione sul contratto. Nel mezzo, un rapporto schietto e ironico con i compagni: Di Cesare mi prende in giro perché ha segnato più di me, ma non è ancora finita. Posso raggiungerlo. In estate abbiamo parlato tanto su Whatsapp con lui e Bolzoni prima di firmare, sono professionisti seri e di valore. Tengono tanto al Bari”. Con Floriano, poi, si parla la stessa lingua sul campo, con 34 punti generati dalle giocate del 7 e del 10: “Siamo calciatori che palla a terra si intendono bene e quando siamo in condizione, vengono fuori belle giocate”.

Laconico, ma consapevole delle sue qualità: un marchio di fabbrica che ha accompagnato Brienza nelle quasi 600 partite tra i pro. Inevitabile che sia lui a guidare la via verso la promozione: “Stare in testa non è semplice. L’esempio deve essere quello della Juventus, essere capaci di mangiare anche quando non si ha fame. Noi dobbiamo guardare avanti. Davanti a noi oggi ci siamo solo noi”.

Il 19 marzo le candeline da spegnere saranno 40, ma non date a Brienza del supereroe: “No, direi che sono responsabile, sono il più grande e gioco in una piazza con una storia importante”. Il segreto, allora, è “allenarsi ogni giorno con il sorriso, è questo lo Shining”. Stimoli costanti, senza mai pensare solo al passato. La prossima tappa di campionato si chiama Locri. La presidentessa del club calabrese, Antonella Modafferi, ha già anticipato che chiederà un selfie e un autografo a Brienza a fine partita: “Spero di incrociarla, sarà un piacere” risponde lui.

Da capitano, uno status che in casa Inter non appartiene più da qualche ora a Mauro Icardi: “Situazione anomala – spiega il 10 biancorosso – avere comunque tua moglie come procuratore comporta momenti particolari. Si possono creare degli equivoci, ma si fanno delle scelte e ognuno è grande e vaccinato”. Il pensiero alla A, dove Brienza ha giocato 278 volte, non è però mai passato di moda: “Sognavo una partita in A con il Bari. Chissà…”