Silenzio. Il pomeriggio del Bari è iniziato così: un minuto di profonda quiete e riflessione, nel ricordo di Bruno Bolchi, ex allenatore dei biancorossi scomparso durante la settimana e presente simbolicamente in campo, con la fascia del lutto al braccio della squadra di Michele Mignani.
Ed è proprio in memoria di “Maciste” che il silenzio si è trasformato nel più grande tripudio. Il Bari non si è contenuto, infilando ben 6 gol al Brescia e volando al primo posto in classifica, raggiungendo proprio i biancazzurri e la Reggina, uscita sconfitta contro il Modena. I risultati prima della sosta potevano essere solo dei segnali per le concorrenti, ma con la prima vittoria al San Nicola e la momentanea vetta, il club pugliese ha lanciato un vero e proprio campanello d’allarme a tutta la Serie B.
BARI SENZA FRENI CONTRO IL BRESCIA
Straripante. Non ci potrebbe essere altro termine per definire la partita del Bari. Al San Nicola, per la seconda volta di fila, il primo squillo è arrivato nei primi 10’. Sembrava una canzone già scritta: Bari in vantaggio con Folorunsho, l'unico ad essere andato fino ad oggi in gol in campionato insieme ad Antenucci e Cheddira. Questa volta, invece, si è voluto unire al coro anche Nicola Bellomo, il barivecchiano doc tornato a segnare a 2695 giorni dall’ultima volta. Potrà sembrare un caso, o una romantica congiunzione astrale sotto il cielo della sua Bari, ma l’ultimo gol di Bellomo fu proprio contro il Brescia, il 16 maggio del 2015. Emozioni? "So' assai", ha risposto in conferenza stampa dopo la partita, a dimostrazione di un gol tanto meritato quanto cercato, anche per ricongiungersi alla sua città.
Questa volta, a differenza della partita con la Spal - pareggiata subendo una rimonta dopo il primo tempo -, i biancorossi non hanno tirato indietro il braccio neanche dopo l’intervallo. A fare da ponte tra le due parti della gara ci ha pensato il solito Walid Cheddira, firmando addirittura una doppietta e confermandosi il vero craque di questa stagione calcistica, che lo vede il capocannoniere di tutti i campionati professionistici italiani. Prima un altro gol di testa sul finire del primo tempo, mandando il pallone nell’angolino della porta, come contro il Cosenza. Poi, una classica firma alla “Walino” (così chiamato dai tifosi baresi), sfruttando un errore difensivo e lanciandosi in velocità a tu per tu contro Lezzerini.
E come se non bastasse in una partita già abbondantemente sigillata, Mignani ha voluto fare l’en-plein sfruttando la staffetta tra Antenucci e Salcedo. Prima la punizione dal limite segnata dal “Lupo di Roccavivara”, poi, 7’ dopo la sostituzione tra i due attaccanti, il giovane talento di proprietà dell’Inter ha propiziato il sesto gol. Un’involata sul lato destro, vero trademark di Salcedo, che ha consentito a Scheidler di farsi trovare pronto in area per appoggiare in porta il suo primo gol in maglia biancorossa. Una delle tante celebrazioni in una giornata di festa per il Bari, ma capace di mandare un segnale a tutti i tifosi: in questa squadra anche l’attaccante francese può dire la sua, dopo essere arrivato l’ultimo giorno di mercato come l’acquisto più costoso della storia di De Laurentiis.
SORPRESA DORVAL
Nonostante i due gol subiti sul finire del secondo tempo, Mignani può sorridere anche per i segnali incoraggianti arrivati dalla difesa. Vicari e Di Cesare continuano a fare muro davanti a Caprile – le reti del Brescia sono infatti arrivate con Zuzek in campo, subentrato al 79’ -, ma la vera sorpresa è Mehdi Dorval.
Il terzino ex Audace Cerignola è stato il primo acquisto del DS biancorosso Ciro Polito in estate (preso insieme a Bosisio), andando ad occupare la casella under della rosa. Dopo un ottimo precampionato, però, ha dovuto lasciare il posto a Pucino. La squalifica dell’ex Ascoli per via dell’espulsione rimediata contro il Cagliari ha lasciato spazio a Dorval, che ha bruciato l’erba sulla fascia destra del San Nicola, in particolare in occasione del secondo e terzo gol, in cui i suoi cross hanno regalato le reti a Bellomo e Cheddira.
Mignani e Polito fin qui hanno voluto sempre tenere il profilo basso, almeno in termini di dichiarazioni, sottolineando sempre come l’obiettivo fosse la salvezza. Ma dopo una vittoria così, le ambizioni possono solo crescere: senza mai guardare in alto, il Bari è salito in vetta. Gioco, set e partita. Per il Championship point, però, la strada è ancora lunga.