Il Tiki Taka ha totalmente segnato un’epoca nel mondo del calcio. Idee, sistemi di gioco e intuizioni. Una di queste intuizioni fu, sicuramente, il passaggio al cosiddetto “falso 9”. Ossia lo spostamento di Henry ed Eto’o sugli esterni, per favorire Messi nella posizione centrale d'attacco. In Spagna sta letteralmente impazzando il documentario “Take the ball, pass the ball”. Si ispira al libro del giornalista Graham Hunter. Protagonista principale Pep Guardiola, ed i suoi anni al Barcellona, definiti: “I migliori della sua carriera”.
Come è nata l’idea del “falso 9”? A raccontarlo sono proprio i protagonisti: Xavi, Messi ed Henry. Che spiegano come tutto è cominciato. Era il 2 Maggio del 2009, il Barcellona andava in scena al Santiago Bernabéu. Dallo scacchiere tattico dei blaugrana é facile notare come Henry ed Eto’o sono schierati rispettivamente uno sulla sinistra l’altro sulla desta destra. Punta centrale? Leo Messi. O meglio "falso 9". Nasce così l’era del centravanti piccolo e dal talento infinito. Finisce 2-6, doppiette di Henry e proprio dell'argentino. Il Barcellona gioca a tennis con il Real va a +7 ipotecando la Liga. Qualche giorno dopo alzerà anche la Champions nel cielo di Roma.
“Ha cambiato sistema di gioco per affrontare il Real Madrid” dice Xavi nel documentario "take the ball, pass the ball". Poi aggiunge: "Il 2-6 è un'altra genialità di Pep. E' stata la vittoria della tattica". Parte così l’idea che ha poi rivoluzionato il modo di utilizzare un centravanti con un attaccante dalle caratteristiche e dal fisico totalmente differenti. “Sì contro il Real abbiamo iniziato a giocare con il “falso 9”, esclama Henry. La parola passa poi a Leo Messi: "Pep mi ha chiamato un giorno prima del Classico e mi ha detto di raggiungerlo che doveva parlarmi. Mi disse che con il Real Madrid avrei cambiato posizione. Avevamo guardato tante partite con Tito e credevano che così li avremmo schiantati”. Un racconto mai così vero, visto il pesante parziale che patì la squadra di Juande Ramos. Il giorno seguente, Guardiola,, comunicò alla squadra quello che aveva anticipato all'argentino: “Ci dissè, durante la riunione tecnica, che avremmo cambiato il nostro modo di giocare, ma non il nostro sistema” dice Xavi, che poi prosegue: “Titì tu giochi sulla sinistra, Samuel sulla destra. Leo farà la punta”. Il motivo? “Guardando le partite del Real Madrid, Pep ci disse che si era reso conto che nessuno era mai andato a pressare il numero nove di qualsiasi squadra, sottolineando così che avendo messi in quella posizione avremmo potuto fare male si Blancos”. Risultato? “Beh credo parli da solo" conclude Xavi. Poi ancora Henry: “Non stavo bene prima della partita eppure ricordo che mi divertii moltissimo”. Autore di una doppietta l’attuale allenatore del Monaco ha aggiunto: “Il Real andò in confusione. É successo esattamente quello che ci aveva detto Guardiola”.
Infine conclude Messi: “É stato qualcosa di nuovo, che ha portato vantaggi incredibili. É iniziata una nuova epoca sull’onda del tiki taka”
Insomma dietro al famigerato falso 9 non c’è solo il voler posizionare uno dei calciatori più forti della storia più vicino la porta. Ma come confessano i protagonisti c’è intuizione, estro, ma anche razionalità e tatticismo. 9 maggio 2009, il Barca vince 2-6 al Bernabeu. Così nasce il "falso 9".
