Bandinelli e i due gol a Lezzerini: "Rivincita del calcio tennis"
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Data: 19/09/2018 -

Bandinelli e i due gol a Lezzerini: "Rivincita del calcio tennis"

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Venerdì scorso il Benevento ha vinto a Venezia con l'inedita doppietta di Filippo Bandinelli, ragazzo del '95 cresciuto nella Fiorentina. Proprio come Luca Lezzerini, portiere del Venezia. Due amici inseparabili, per una volta contro. Una serata speciale raccontata da una mezzala pronta per volare dopo tante sofferenze
Venerdì scorso il Benevento ha vinto a Venezia con l'inedita doppietta di Filippo Bandinelli, ragazzo del '95 cresciuto nella Fiorentina. Proprio come Luca Lezzerini, portiere del Venezia. Due amici inseparabili, per una volta contro. Una serata speciale raccontata da una mezzala pronta per volare dopo tante sofferenze

“Follia, Pippo! Non inquadri mai la porta, vieni qua e mi fai doppietta. Non ci si crede”. “Eh Luca, succede. Così impari a farmi pagare tutte quelle cene col calcio tennis”. Nei sotterranei del Penzo, Luca Lezzerini e Filippo Bandinelli si prendono in giro. Sono cresciuti insieme nelle giovanili della Fiorentina. Classe ’95, hanno condiviso gioie e amarezze dell’adolescenza. Amici veri. “Andiamo ancora in vacanza insieme. L’ultima a Zante, con le nostre ragazze e i nostri ex compagni Capezzi e Fazzi. Sul nostro gruppo whatsapp, venerdì sera è stato un delirio…”.

Inevitabile. Perché venerdì scorso Filippo, un gol in carriera fino a quella sera, ha segnato due reti contro Luca. Una doppietta che ha permesso al Benevento di espugnare Venezia. Due gol per “rifarsi” contro l’amico di mille sfide a calcio tennis. “In Grecia, lui e Capezzi ci massacravano. Io e Fazzi dovevamo subire questo gigante sotto rete. È una rivincita”, scherza Bandinelli ai microfoni di gianlucadimarzio.com.




Finalmente felice, dopo averne passate tante. Due caviglie e due spalle rotte negli ultimi anni. Infortuni che ne hanno ritardato l’ascesa ma temprato il carattere. A Firenze, poi a Latina e ancora lo scorso anno a Perugia. Sempre frenato al momento di esplodere. “Ho passato momenti difficili. Quando ero più giovane avevo anche pensato di mollare per rimettermi a studiare. Volevo iscrivermi a scienze motorie. Ma non l’ho fatto. E oggi sono felice che sia andata così”.

Anche a Benevento lo sono. Al ritorno da Venezia, lo hanno accolto con uno striscione sotto casa. “Grande Filippo, continua così”, c’era scritto. “Mi hanno emozionato. Sono stato accolto benissimo da subito. È un posto meraviglioso per giocare a calcio”. Una società retrocessa fra gli applausi a maggio e già pronta per una nuova scalata. Magari anche grazie al lavoro a centrocampo di una mezzala che ha già iniziato a volare. “Sento grande fiducia. Così viene tutto più semplice”. Anche perché in panchina c’è un allenatore che crede tanto in lui. “Cristian Bucchi mi ha cercato più di tutti. Mi aveva già voluto a Sassuolo. Nel suo centrocampo a 3 ho modo di esprimermi al meglio. Chiede grande mobilità, io cerco di darla”.

Dinamismo e qualità. Venerdì scorso – dal suo mancino – sono nati due gol e un assist per Tello. E a Sassuolo, proprietari del suo cartellino, la serata non è passata inosservata. A fine partita, è arrivato un messaggio importante. Da un uomo che a Benevento ha dato tanto. “De Zerbi mi ha fatto i complimenti. Ho fatto il ritiro con loro, sono una società perfetta sotto ogni profilo. Faranno un grande campionato”.



La serie A per il momento Filippo la guarda da Benevento. A pochi chilometri da lì, gioca il suo idolo. “Hamsik è il mio modello. Studio da anni i suoi movimenti tra le linee. Mi sa che chiederò a Maggio se mi fa avere la sua maglia”. Nell’attesa di trovarselo contro in mezzo al campo, lo guarda in tv. Chissà se lo slovacco invece l’ha mai visto in televisione. Magari in passato, quando Filippo cresceva insieme ad altre “giovani speranze” della Fiorentina in un reality trasmesso da Mtv. “Difficile che mi abbia visto, perché non ero fra i personaggi principali. Meglio così. Avere le telecamere sempre addosso non è stato un bene per tutti”. In panchina c’era Leonardo Semplici. Anche per lui sono giorni di gloria. “Se lo merita. Ha un carisma eccezionale, in campo sa dare certezze come pochi”.

Durante le giovanili, Filippo faceva la spola tra Firenze e San Giovanni Valdarno, sua città d’origine. Lì ancora vivono papà Stefano, mamma Marisa e la sorella Letizia. “Sono i miei primi tifosi. Venerdì hanno gioito con me. Sanno quanto ho sofferto in passato e quanto può essere bello questo momento”. Lo sa anche il labrador Diego, “un fratello di otto anni che vive con i miei”.



Tutti felici, una ragazza più degli altri. Il cuore disegnato con le mani dopo il primo gol era tutto per lei. “Si chiama Oriana, stiamo insieme da 4 anni. Da quest’anno farà la maestra in una scuola di Roma. Sarà dura non averla vicina, ma sono orgoglioso di avere accanto una donna che segue i suoi sogni”. A tenergli compagnia resterà il barboncino Pablo, protagonista insieme a Oriana della pagina Instagram di “pippobanda”.

Purtroppo Pablo non potrà aiutare Filippo nel grande obiettivo stagionale fuori dal campo. Mi sono messo in testa di imparare bene l’inglese. La mia ragazza lo parla benissimo, ha provato a insegnarmelo un po’ ma non sono stato un bravo alunno”. Un investimento che potrebbe tornare utile se qualche squadra di Premier dovesse buttare un occhio su Benevento. “Macchè, io lo faccio per molto meno. Prima di pensare a una chiamata della Premier, devo imparare a chiamare un taxi…”.

O magari un ascensore. Basta un piano per la felicità.




Credits foto di gioco: Benevento Calcio



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