Sorride. Che è già il primo gol azzurro di Mario Balotelli. Perché le volte in cui lo abbiamo visto veramente felice, si contano sulle dita di una mano. Eppure sembra divertirsi come un bambino, e Coverciano e la sua Disneyland.
L’aria di casa, l’aria di Nazionale e quel ct che sente piu padre che allenatore serve a fare il resto. "A livello tecnico lui è sempre stato bravo, bisogna vedere come sta fisicamente", spiega subito Mancio che non mette le mani avanti, anzi. "Noi lo abbiamo perso un po' di vista e vederlo dal vivo un paio di giorni può essere molto più utile. Poi un giocatore deve anche integrarsi in un gruppo già costruito. Siamo curiosi di rivederlo. Non mi deve promettere nulla, come io non devo promettere nulla a lui".
Ogni riferimento al playoff di marzo non è assolutamente casuale. Contro la Macedonia l’Italia si gioca il primo passo verso il Qatar e la chiamata di SuperMario per lo stage di questi tre giorni può sembrare una dichiarazione di intenti. Chissà. Anche perché si giocherà a Palermo, la città di Mario, quella dove è nato 31 anni fa e dove potrebbe scrivere una delle pagine più importanti della sua carriera da calciatore.
Ecco perché la benedizione per il ritorno di Balotelli è arrivata anche da parte di Gabriele Gravina, numero uno della FIGC. "Balotelli ha iniziato con me nell'U21. Con lui ho sempre avuto un bel rapporto sul piano umano. Sul piano tecnico ho grande fiducia in quello che fa Mancini. Non posso che condividere le sue scelte". Tanto più se poi si riveleranno vincenti e nessuno come Mancio sa quello che può dare Balotelli. Per ora ha iniziato col sorriso: poi, si spera, arriveranno anche i gol.