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Data: 12/06/2020 -

Balotelli mette in mora il Brescia, Raiola: “A Mario zero tamponi”. Ma il club non ci sta

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Mario Balotelli e il Brescia, storia di un addio ormai scritto. La rottura tra le parti è ormai definitiva (qui tutte le tappe) dopo i ripetuti dissidi delle ultime settimane. Un percorso che porterà a una separazione ma che giorno dopo giorno, si fa sempre più tortuoso.

Balo mette in mora il club

Nelle ultime ore, infatti, nuovo scontro tra Balotelli e il Brescia: Mario, oltre alla terza lettera di reintegro in gruppo, ha messo in mora il club per il mancato pagamento della mensilità di marzo. Un comportamento che ha scatenato rabbia e stupore nella società: “Credo che Mario Balotelli sia l'unico calciatore europeo militante nella massima serie che ha avuto l'ardire di mettersi in mora il proprio club, ai sensi dell'Accordo Collettivo, per ottenere il pagamento integrale della mensilità di marzo”, ha dichiarato Mattia Grassani, legale del presidente del Brescia Cellino, alla Gazzetta dello Sport.

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Grassani e le mail notturne di Balotelli

Grassani ha poi aggiunto: “Il Brescia ha ormai perso il conto delle diffide, inviate dal calciatore sempre in ore notturne, che lamentano la presunta impossibilità di allenarsi e/o atteggiamenti discriminatori posti in essere nei suoi confronti. Negli ultimi dieci giorni ne ha inviate tre, tra le 20 e le 23.30, l'ultima mercoledì sera, quando gli uffici della società erano chiusi”.

La replica di Raiola: “Balo discriminato, mai un tampone dal Brescia”. Mario conferma

Alle parole di Grassani ha risposto Mino Raiola, agente di Balotelli: “La verità emergerà. Dirò a Mario di scrivere le mail al signor Grassani la mattina. Il problema è che il Brescia lo fa allenare da solo alle 19. È normale che scriva le mail dopo le 20 quando torna a casa e si rende conto che lo stanno discriminando. Comunque non sapevo che il Brescia non avesse ancora pagato il mese di marzo e francamente mi sembra normale che uno possa chiedere di avere lo stipendio dopo 3 mesi che non lo pagano. Mi piacerebbe sapere se il signor Grassani ha fatto pagare le parcelle ai clienti anche a marzo...”

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Raiola che è poi passato al contrattacco nei confronti del club: A me risulta che il Brescia sia l’unica società di Serie A che non ha ancora fatto fare il tampone a un proprio calciatore. Hanno discusso per settimane dei protocolli medici e ora si consente a una società di ignorarli solo per poter lasciare a casa un calciatore. Per colpire uno si mette a rischio tutta la squadra". Parole che trovano il consenso dello stesso Balotelli, che – con una storia su Instagram – ha postato le parole di Raiola (“Stanno discriminando Balotelli, dal Brescia mai un tampone”) aggiungendo un perentorio: “Tutto vero!”.

Il Brescia non ci sta: la posizione del club

Una posizione, quella di Balotelli e del suo agente, che non trova d’accordo il Brescia. Il club del presidente Cellino, infatti, non ha nascosto delusione e amarezza per le parole di Raiola, percepite dalla società come un tentativo di mettere in difficoltà il Brescia in un momento – filtra dal club, che comunque non emetterà ulteriori note  ufficialmente sulla vicenda - di estrema delicatezza. Secondo la società infatti tutti stanno facendo il massimo sforzo per permettere ai giocatori di allenarsi in piena sicurezza e al campionato di riprendere nel rispetto delle norme sanitarie condivise. Un muro contro muro ormai totale, dunque. Balo da una parte, il Brescia dall’altra: nel mezzo un campionato che ricomincia e dodici giornate per conquistare la salvezza. Ripartendo da un ultimo posto momentaneo e nove punti di distacco dalla quartultima.

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