Il Vicente Calderon evoca bei ricordi e nostalgia, soprattutto per i tifosi colchoneros. Ma da sabato comincerà un'altra storia: il fascino sarà quello del moderno, nuovo e futuristico impianto Wanda Metropolitano, nuova casa dell'Atletico Madrid. Lavori conclusi, todo listo direbbero da quelle parti: sabato 16 settembre arriverà il Malaga e si potrà finalmente fare sul serio, dopo un avvio di stagione in cui la squadra di Simeone ha sempre viaggiato in trasferta. Il 27 settembre toccherà invece al Chelsea di Antonio Conte il battesimo europeo del Wanda che, forse non tutti sanno, esisteva già come Estadio Olimpico de Madrid. Inaugurato nel 1994, è stato chiuso per dare il via a una ristrutturazione nel 2004; ma è soltanto nel 2008 che la macchina burocratica si sblocca, con l'accordo tra il comune e l'Atletico Madrid, che ne diviene proprietario: il passaggio di proprietà però si concretizza addirittura nel 2015, anno in cui partono finalmente i lavori.
Saranno 67.703 gli spettatori che potranno sedersi e gustarsi lo spettacolo del Wanda, dentro e fuori dal campo. Perché, superfluo sottolinearlo, come ogni stadio moderno che si rispetti il Wanda Metropolitano è concepito per un tempo che va oltre i 90 minuti della partita. Fan zone, punti di ristoro e zone commerciali non mancheranno. Aspetti che ne fanno un candidato ideale (è in ballottaggio con lo stadio Olimpico di Baku) per ospitare la finale di Champions del 2019; aspetti che, però, nella mente del tifoso dell'Atleti passeranno in secondo piano: è per il campo, l'aria che vi si respirerà, il boato che verrà prodotto, che sono impazienti gli aficionados. Oggi è prevista una sessione di allenamento a porte chiuse per Griezmann e compagni, per cominciare a prendere confidenza con l'ambiente. Poi sarà solo attesa: una nuova era sta arrivando.
FOTO: Twitter @WandaMetropolitano