Atalanta, ufficiale riscatto di Gollini: “Era il mio obiettivo”
Il portiere ex Aston Villa è stato ufficialmente riscattato dal club bergamasco, nello stesso giorno in cui è uscito con il suo primo singolo rap.
Pierluigi Gollini e l’Atalanta ancora assieme. Il portiere classe 1995 è stato ufficialmente riscattato dall’Aston Villa dopo 18 mesi di prestito per 4.3 milioni. Con la maglia del club bergamasco, Gollini, ha disputato 12 partite tra campionato e Coppa Italia mantenendo per 7 volte la porta inviolata.
Una coincidenza curiosa è che il portiere originario di Bologna nel giorno in cui il suo cartellino diventa totalmente dell’Atalanta è uscito anche con il suo primo singolo della carriera, parallela a quella di calciatore, di cantante rap: il video della canzone lo ha girato tra lo stadio di Ferrara e quello di Bergamo.
L’ex portiere dell’Aston Villa è da sempre appassionato di rap: al suo 23° compleanno, infatti, erano invitati alla sua festa anche la Dark Polo gang, Capo Plaza e Giaime oltre ad altri esponenti della musica rap e trap. Una festa di compleanno che non era passata inosservata soprattutto perché Gollini aveva unito le sue due passioni, calcio e musica, divertendosi anche a trappare con i suoi compagni di squadra.
A commentare l’ufficialità e l’uscita del suo nuovo singolo, oggi, ci ha pensato lo stesso portiere dell’Atalanta ai microfoni di Sky Sport 24:
“Il rap? E’ una passione che ho da un po’ di tempo, volevo produrre una cosa che rimanesse e che servisse alla mia gente, perché mi ritengo un ragazzo fortunato. Tutti i fondi che ricaverò, infatti, li donerò per il rifacimento di un campo di quartiere, lo stesso dove ho cominciato a giocare io. Atalanta? Spero sia arrivato il momento di giocare da titolare, ho sempre lavorato duro, per essere un secondo ho giocato tanto. Non ero dell’Atalanta e ci sono tremila altre considerazioni da fare, ma sono contentissimo, farmi riscattare era il mio obiettivo, spero di trovare spazio e di giocare di più il prossimo anno.
La mia passione per la musica? Siamo indietro in Italia, in Inghilterra hanno una mentalità diversa, in NBA poi in molti lo fanno per secondo lavoro praticamente. penso sia sbagliato averne paura, anzi. E’ bello dare un’immagine diversa di te. Quando tornavo a casa, invece di giocare alla play, mi mettevo a scrivere. Perché dovrei vergognarmi a dirlo? Amo il nostro paese e sono super felice di essere tornato in Italia. Con Cristante ho rapporto speciale, oltre che lo stesso procuratore, le nostre famiglie vanno in vacanza insieme, siamo in nazionale insieme da quando avevamo 16 anni. Sono dispiaciuto per la persona che se ne va, ma sono contento per il calciatore che è, ha fatto un gran passo in avanti per la sua carriera“.