C'è un uomo che di calcio ne sa tanto, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Pazzini, Montolivo, Morfeo e tantissimi altri, li ha visti crescere tutti lui, in 24 anni nel settore giovanile dell'Atalanta. Parliamo di...? Mino Favini, ex responsabile del settore giovanile nerazzurro. I nomi appena citati hanno poi conquistato grandi club e la nazionale, lo stesso destino che potrebbe capitare a quei ragazzi che stanno facendo volare oggi la squadra di Gasperini: parliamo di Caldara, Kessie, Gagliardini, Conti e Grassi. Nessuno poteva immaginare che sarebbero stati così decisivi, nessuno tranne colui che li ha visti crescere.
"Sì, mi aspettavo che Gasperini li avrebbe utilizzati così tanto e sapevo che i ragazzi ce l'avrebbero fatta - racconta a GianlucaDiMarzio.com - tutto questo mi fa molto piacere. Hanno grandi prospettive davanti, non hanno ancora espresso totalmente le loro qualità: ci vuole ancora un po' di tempo, nonostante quello hanno fatto fin qui sia già qualcosa di importante".
Tra i migliori c'è sicuramente Roberto Gagliardini, che ha conquistato anche la chiamata nella nazionale maggiore. Prima di quest'anno, però, aveva trovato delle difficoltà e Favini ci spiega il perché: "E' altro un metro e novanta, ha perso tempo perché doveva adeguare la sua altezza alla situazione muscolare. Ora si sta completando ed ecco i risultati, ogni tanto serve un po' di pazienza".
Certo, la prima squadra con i suoi ragazzi sta facendo bene. Ma dietro c'è uno dei vivai migliori d'Italia, che oggi sta viaggiando a ritmi veramente alti. Primavera, Under 17, Under 16 e Under 15 hanno una cosa in comune: tutte e quattro le formazioni sono prime nei rispettivi campionati. E nemmeno questo riesce a sorprendere Favini.
"Mi aspettavo che ottenessero risultati così importanti, non sono così meravigliato. Conosco bene tutti i ragazzi, sono cresciuti quando c'ero ancora io all'Atalanta". Ma attenzione, perché non è finita qui: "Il meglio deve ancora venire, tra i '99 (che l'anno scorso hanno vinto lo scudetto Allievi, ndr) ci sono quattro/cinque ragazzi con qualità importanti".
Se chiedete ad un calciatore cresciuto nel vivaio nerazzurro di parlarvi di Mino Favini, sicuramente si ricorderà di quanto tenga allo stop del pallone. Lo ha ricordato anche Gianpaolo Bellini ai microfoni di Sky Sport: "Ho sempre creduto moltissimo nell'aspetto tecnico, in partenza gli do molta importanza. Serve un rapporto naturale nel controllo del pallone, è la prima cosa che guardo perché al fisico ci si può pensare in seguito".
Il rapporto con i suoi ragazzi non finisce certo quando lasciano l'Atalanta: "Ho visto crescere Pazzini e Montolivo, li sento ancora oggi. Ma ce ne sono tanti che sono arrivati in alto, perché l'Atalanta ha sempre avuto un ottimo vivaio".
Foto: atalanta.it