Il dg dell'Atalanta, Umberto Marino, ha parlati ai microfoni de L'eco di Bergamo. Il dirigente nerazzurro ha parlato del suo futuro e di quello di Gianpiero Gasperini.
Il dg dell'Atalanta ha parlato delle difficoltà riscontrate dalla squadra in questa seconda parte di stagione e dell'obiettivo per le ultime partite di campionato. L'Atalanta è al momento ottava a pari punti con la Fiorentina e a -3 dalle due romane: "Credo ancora fortemente nella qualificazione europea. Abbiamo ancora tre partite importanti in cui daremo tutto. Abbiamo una squadra che crede profondamente nel nostro progetto e che gioca per ottenere risultati sempre più importanti. Il calo nella seconda parte di stagione? Ci chiediamo tutti perchè sia successo, ma non è un qualcosa che si può banalizzare indicando uno o due motivi. Rimane il fatto che comunque siamo arrivati ai quarti di finale di una competizione europea e ancora oggi stiamo lottando per qualificarci. Non ho quel pessimismo cosmico che qualcuno sta esprimendo nei nostri confronti".
Atalanta, Marino: "Ho firmato il rinnovo fino al 2024"
Marino ha quindi fatto un bilancio della stagione nerazzurra, parlando anche del suo futuro: "È stata una stagione disputata ai massimi livelli e che vogliamo chiudere al meglio. Anche se non dovessimo riuscire a qualificarci per una competizione europea il bilancio sarebbe comunque positivo. Vorrei vivere ogni anno l’emozione di un quarto di finale europeo. È qualcosa di clamoroso, forse non ce ne rendiamo ancora conto. Io resterò a Bergamo, ho firmato un rinnovo fino al 2024".
"Gasperini? Vogliamo continuare insieme"
Marino dopo aver chiarito il proprio futuro, ha parlato anche di quello di Gianpiero Gasperini: "Tra le righe del suo contratto con l'Atalanta c'è scritto tutta la vita. A parte le battute, c'è grande simbiosi tra il club, l'ambiente e Gasperini. Ci tiene tantissimo al progetto, ai tifosi ed alla società. Penso che ci sia grande volontà, da parte di tutti, di continuare insieme. Quello che ha fatto qui a Bergamo per il calcio italiano lo paragono a quanto fatto da Sacchi con il Milan. La sua filosofia di gioco è stata trainante per tutto il movimento".