Un Papu Gomez da record. L'Atalanta dei sogni è trascinata dal suo "maghetto" che ha già stabilito il record di gol in una stagione, e adesso punta alla doppia cifra. Alejandro non nasconde le sue ambizioni e quelle dei bergamaschi durante una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport:
"In passato se l’Atalanta avesse fatto 0 punti in tre partite consecutive contro Napoli, Fiorentina e Inter poteva essere considerata una cosa quasi normale, mentre adesso siamo arrivati a giocarcela quasi alla pari con le grandi. Il Napoli lo avevamo battuto già all’andata e abbiamo provato a fare una gara simile: attenti, compatti dietro e pronti a ripartire. Siamo stati bravi. Impresa anche a San Siro? Perché no? Noi in questo momento siamo in grado di battere quasi tutte le squadre di Serie A e vogliamo lottare con Milan, Inter e Lazio per entrare in Europa. Quello di domenica sarà uno scontro diretto, ma non un match decisivo perché mancano ancora troppe giornate alla fine".
Obiettivo? La Champions non è poi così distante: "Arrivare terzi è difficile perché Juventus, Roma e Napoli sono un gradino sopra le altre. La classifica comunque dice che siamo vicini e se il Napoli sbagliasse un paio di partite...". Papu aun passo dalla doppia cifra: "Non segno all'Inter da tanto tempo... Speriamo di riuscire a spezzare questo tabù anche se per me conta solo far risultato. Arrivare a 10 gol era l’obiettivo che mi ero posto tempo fa e la squadra mi ha aiutato tanto. Ho già battuto il mio record personale, ma non vogliamo fermarmi proprio adesso, a… un passo dal traguardo".
Sull'exploit di Gagliardini: "Me lo aspettavo perchéha personalità e nessuna paura di provare la giocata. Non si è fatto condizionare dal peso della maglia e ha continuato a fare… il Gagliardini. Valutazione? Un briciolo di timore poteva esserci, ma conosco Roberto: è umile, semplice e sapeva che, a dispetto della valutazione, all’Inter non lo avrebbero aspettato. Doveva dimostrare subito il suo valore e ci è riuscito. Diverso? Forsesi prende più cura dell’immagine e dei capelli. Adesso gioca in una squadra… più internazionale. Il suo addio non ha pesato.Abbiamo continuato a vincere e in classifica siamo rimasti in alto. Merito di Freuler, Grassi, Cristante e degli altri che lo hanno sostituito".
In campo nell'Inter anche il connazionale Banega: "All’andata ho preso la maglia di Ever, con il quale siamo stati compagni nella nazionale Under 20 che ha vinto il Mondiale in Canada. Con noi due c’erano anche Aguero, Zarate, Di Maria, Moralez, Fazio e Romero. Non avevamo una brutta squadra… Perché fatica? La Serie A non è facile e non si può paragonare alla Liga spagnola. Qui c’è bisogno di tempo per capire gli avversari e tante altre cose. Lui però è veramente un fenomeno e può fare la differenza sempre. Icardi? A me piace molto e in area di rigore è fortissimo. Ha i movimenti tipici dei grandi attaccanti e, anche se non riesce ancora ad essere sempre nel vivo del gioco, davanti alla porta non perdona".
A gennaio il mancato passaggio alla Roma: "Confermo che a gennaio da Roma mi hanno chiamato, ma non era facile andar via a metà campionato da Bergamo: avrei lasciato qualcosa a metà e non mi piaceva come idea. So quello che mi ha dato l’Atalanta e ho chiarito subito che, se la Roma mi voleva, doveva comprarmi. Avrei sostituito Salah che era in Coppa d’Africa e gli altri infortunati, ma dove sono, sto bene. Una grande? Spero di avere un’opportunità prima o poi. Penso di aver fatto una bellissima carriera perché in tutte le squadre nelle quali ho giocato credo di aver lasciato il segno".
Obiettivi personali: "Spero di riuscire a raggiungerli anche qui all’Atalanta, ma ho 29 anni e ho sempre ambito a misurarmi con l’Europa League o con la Champions League. Non è una questione economica, ma di obiettivi personali. Qualificarci all'Europa League per noi sarebbe come vincere lo scudetto. Io e Simeone all'Inter? Nella vita non si sa quello che può succedere. Il Cholo mi ha allenato al San Lorenzo e al Catania e io ho ancora 4-5 anni ad alto livello".