From rags to riches. È un po’ quello che hanno pensato i tifosi dell’Aston Villa nell’ultimo anno e mezzo, passando dal 17° posto in Premier League alla conquista di un piazzamento nella prossima Champions. La firma di questo cambio di rotta è di Unai Emery, subentrato a Steven Gerrard nell’ottobre del 2022. Da quella data i Villans sono rinati. Il quarto posto in Premier è ufficiale dopo la sconfitta del Tottenham contro il City. Una favola frutto di un calcio propositivo e spettacolare, ma anche attendista quando serve: armi che l’allenatore spagnolo ha sempre portato con sé, da Siviglia a Parigi. Il finale di stagione ha visto l’Aston Villa lottare su due fronti, ma Zaniolo e compagni sono stati eliminati dalla Conference League dall'Olympiacos di El Kaabi. Il club inglese, però, torna a partecipare nella massima competizione europea dalla prossima stagione. From rags to riches, i ragazzi di Emery hanno scritto una nuova pagina di storia.
40 anni dopo, la Champions è realtà
Era il 1982, l’Aston Villa sconfiggeva 1-0 in finale il Bayern Monaco di Rummenigge e vinceva la Coppa dei Campioni, il suo primo titolo europeo. I claret and blue hanno ottenuto la qualificazione alla prossima Champions League. Competizione che manca dall’annata 1982/83, dunque ormai da 40 anni. La vittoria in casa dell’Arsenal per 2-0 è stato il pezzo del puzzle decisivo, completato con lo 0-2 subito in casa dai cugini Spurs contro il Manchester City.
Risultato che ha fatto partite i festeggiamenti in casa Aston Viilla. Nella solita Premier dominata dalle grandi squadre, i Villans continuano a stupire dando seguito alla strada intrapresa l’anno scorso. Equilibrio, costanza e divertimento: gli interpreti del gioco di Emery riportano in campo questi principi ogni weekend. L’obiettivo è metterli in mostra martedì e mercoledì nei più importanti stadi d’Europa.
I gol di Watkins, la tecnica degli esterni, la classe a centrocampo
‘Not bad for a winger trying to be a striker’. È quanto condiviso da Ollie Watkins nel suo Instagram, con annessa una foto della sua esultanza dopo il gol del 2-0 all’Emirates. Una risposta a tono all’ex capitano del Watford, Troy Deeney, che ai microfoni di talkSport aveva definito il giovane inglese un’ala che cerca di fare l’attaccante. I numeri parlano da sé: Ollie ha segnato 27 reti tra campionato e Conferenze e si candida prepotentemente ad un posto per il prossimo Europeo. La sua forza fisica e la sua agilità combaciano perfettamente con la velocità degli esterni. Bailey, Rogers, Diaby e Zaniolo, in quattro per due posti.
Un pozzo niente male da cui pescare per Emery, soprattutto quando a equilibrare lo scheletro della squadra c’è la classe di Tielemans e Douglas Luiz. Due pedine che farebbero comodo a molti allenatori in Europa e che l’Aston Villa ha il lusso di schierare. Inoltre, l’esperienza dei vari Digne, McGinn, Diego Carlos e Emi Martinez (in porta) crea una fisiologia perfetta. Non solo bel gioco, ma anche capacità di saper difendere e soffrire insieme. Caratteristiche fondamentali anche in Champions, lo sa bene Unai Emery, semifinalista due anni fa con il Villareal. Adesso quelle magiche notti europee sono pronte a tornare nella città di Birmingham.