Quattro miglia dividevano Highbury e White Hart Lane. Entrambi gli stadi sono stati rimpiazzati. Ma è in quella distanza che nasce una delle rivalità più iconiche del calcio inglese. Questa volta il teatro era quello dell’Emirates Stadium e l’Arsenal ha messo in scena un vero e proprio spettacolo nel 192esimo North London Derby. Un Tottenham apparso sottotono per gran parte della partita si allontana dai Gunners che si prendono la vetta in solitaria. Lo scorso anno gli Spurs si erano avvicinati alla Champions League proprio con una vittoria contro l'Arsenal. Ora la storia è cambiata.
Primo posto in solitaria per l'Arsenal, insegue il Tottenham
Ad aprire le danze è un gol di Thomas Partey. Ma dopo appena 10 minuti Anthony Taylor concede un rigore al Tottenham. In ritardo l'intervento di Gabriel su Richarlison. Dal dischetto segna ancora Harry Kane: quattordicesimo gol nel North London Derby e miglior marcatore della sfida. Kane che però ha sofferto questa supremazia dell'Arsenal ed è apparso più nervoso del solito. Calcetti a gioco fermo e poca concretezza nella palle che gli arrivavano.
Nonostante l'Arsenal abbia dominato, il primo tempo finisce in parità. A riportare la patita dalla parte dei Gunners ci pensa Gabriel Jesus. E si scatena in tribuna il vecchio cuore Gunner Thierry Henry. Gol frutto dell'errore di Lloris e Romero che spalancano la porta per il brasiliano. A spianare la strada all'Arsenal ci pensa Emerson, espulso per un brutto intervento su Martinelli che scatena gli animi dei giocatori. Senza rissa non sarebbe un North London Derby.
Al 67esimo arriva il terzo gol dell'Arsenal con Granit Xhaka. I tempi delle proteste della curva contro il capitano sono lontani. A 20 minuti dalla fine della partita l'Emirates inizia a festeggiare: cori contro il Tottenham e il riciclo di quello per Patrick Vieira per l'ingresso in campo di Fabio Vieira. La prima sconfitta in campionato del Tottenham arriva per mano dei nemici di una vita. Festeggia l'Arsenal che può continuare a sognare. La rivalità infinita continua, non resta che aspettare il prossimo appuntamento.