Ci sono voluti 74 anni affinchè il Brentford tornasse a calcare i campi di Premier League, dal 1947 al 2021. Le “bees”, ovvero le api, lo hanno però fatto in grande stile, superando l’Arsenal nell’esordio casalingo e giustificando così il loro ritorno fra le grandi del calcio inglese.
Un gol per tempo, firmati da Sergi Canós e da Nørgaard (meteora in Serie A con la Fiorentina, qui la storia), non hanno lasciato scampo ai Gunners, che pur privi di Aubameyang e Lacazette potevano e dovevano fare di più.
L’ottavo posto della scorsa stagione, specie dietro ai rivali del Tottenham, fa ancora male in casa Arsenal e Mikel Arteta potrebbe presto dover rendere conto delle difficoltà riscontrate sul campo. L’ex assistente di Pep Guardiola al Manchester City, arrivato nel dicembre 2019 con l’etichetta di innovatore e salvatore della patria, ha iniziato nel peggiore dei modi una stagione nella quale deve dimostrare tanto.
Il presidente ruandese non ci sta: “Non possiamo accettare la mediocrità”
Il momento non è dei migliori dunque e nonostante il mercato sia ancora aperto e potrebbero arrivare rinforzi importanti in questi ultimi giorni, gli sponsor iniziano a chiedere spiegazioni. Anche se si tratta di…politici. Dopo il 2-0 subito dal Brenford infatti, il presidente della Repubblica del Ruanda (dal 2018 compare sulla manica della divisa la scritta “Visit Rwanda” per invogliare il turismo nel Paese africano), Paul Kagame, si è lamentato della prestazione della squadra.
“Non possiamo accettare la mediocrità. Una squadra deve essere costruita con lo scopo di vincere” il riassunto dei tweet furiosi del presidente ruandese a ridosso della sconfitta, che da sponsor e prima di tutto tifoso dei Gunners evidentemente non ci sta a subire un’umiliazione del genere da una neopromossa.
La fermata del bus che vince e convince in Premier dopo 74 anni
Il Brentford in effetti l’ha fatta davvero grossa e “non ha intenzione di fermarsi qui” come ha sottolineato l’allenatore delle “Bees”, Frank Thomas. Lo stesso tecnico, nell’intervista post partita ha poi spiegato: “Non dovremmo neanche essere qui. Siamo solo una fermata del bus ad Hounslow. Ci godiamo questa vittoria”.
Il coro sulla fermata del pullman è stato cantato ironicamente dagli stessi tifosi di casa durante la sfida di venerdì al Brentford Community Stadium, con l’orgoglio di essere la provincia (anche se a soli pochi chilometri dal centro di Londra) che finalmente ce l’ha fatta.
Frank si è goduto davvero l’affetto del pubblico, che per la prima volta ha potuto riempire uno stadio di Premier League dopo quasi due anni, fra standing ovation finale (fra le lacrime di alcuni spettatori) e l’abbraccio ad un bambino che desiderava solo festeggiare con il proprio idolo.
Il piccolo Brentford, anche grazie alle intuizioni del presidente Mattew Benham, batte l’Arsenal (che nell’aprile scorso era iscritto alla Superlega, per sottolineare le differenti dimensioni) e si regala grandi emozioni. La Premier League è appena iniziata, ma le api del sobborgo londinese si sono già tolte un bel peso dallo stomaco.