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Data: 02/03/2017 -

Ariaudo: "Alla Juve ho imparato tanto, ora ringrazio Marino e il Frosinone. Questo pubblico merita la A"

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Tanti anni in Serie A con Juventus, Cagliari, Sassuolo, Genoa ed Empoli. Soddisfazioni, qualità e futuro. Il presente di Lorenzo Ariaudo è però tinto di gialloblù. Il difensore classe 1989 sta disputando un ottimo campionato ed è diventato uno dei pilastri di un Frosinone che, prima del gol di Nicastro a Perugia, è rimasto imbattuto per ben 522'. Una squadra che ora insegue la Serie A, guardando tutti dall'alto in basso. Un'esperienza nuova, la Serie B per Ariaudo: "Un campionato molto fisico - ha detto in un'intervista al Corriere dello Sport - dove puoi perdere contro tutti. Se batti la prima in classifica e poi, il sabato successivo, ti presenti in casa dell'ultima con la pancia piena, non hai scampo. E poi esistono le pause per le Nazionali: qui si gioca a ritmi serrati, non c'è tempo per riordinare le idee. Per questo il primato del Frosinone, a due terzi di stagione, ha un valore enorme. Il nostro segreto? La capacità di costruire un gruppo solido in tempi brevi è stata la chiave: questa compattezza ha generato uno spirito combattivo fondamentale per fare strada in B, il Frosinone non molla mai. E secondo me non abbiamo ancora mostrato tutto il nostro potenziale, anzi, abbiamo lasciato qualche punto per strada, come a Perugia".

Lorenzo Ariaudo a Frosinone ha avuto la possibilità di giocare con più continuità rispetto al passato. Motivo per cui il suo bilancio di questa prima parte di stagione non può che essere positivo: "Cercavo una realtà che mi consentisse di giocare con continuità: la possibilità di giocare con questa frequenza mi ha fatto ritrovare quella confidenza che avevo un po' perso a causa dei problemi fisici. E non ho ritrovato soltanto la confidenza. Da novembre in poi ho segnato tre gol, ho ricordato a tutti che sono nato attaccante. Nell'ultimo anno con la Cbs segnai 54 gol, e mi prese la Juventus. Dei bianconeri mi è rimasto prima il percorso nel settore giovanile, una scuola di vita dove vieni accolto dallo slogan 'Prima vi facciamo diventare uomini, poi calciatori'. Le annate con Schincaglia e Chiarenza sono state decisive per me. Poi la prima squadra, una storia che si intreccia anche con Claudio Ranieri: a otto anni di distanza ci sentiamo ancora, gli ho mandato un messaggio dopo l'addio dal Leicester".

Ariaudo ha poi continuato nel suo racconto dei tempi bianconeri: "I miei esempi? Del Piero, Nedved e poi Tiago, il mio vicino di spogliatoio. A Roma, prima del debutto in A contro la Lazio, mi tranquillizzò dicendo: 'Gioca tranquillo, come se fossi nella Primavera'. Quando andai al Cagliari mi regalò un profumo che adoravo, lui aveva una scorta chilometrica. I miei modelli? Giorgio Chiellini e Nicola Legrottaglie, più simile a me a livello fisico. Nella Juventus, ogni tanto potevi cadere nella tentazione di pensare 'sbaglio, ma tanto dietro c'è Buffon', e invece loro erano sempre attenti. Oggi rivedo quella situazione: dietro di me c'è un grande portiere come Francesco Bardi, sceso in B per rilanciarsi, e il mio ruolo è simile a quello di Legrottaglie per alcuni aspetti".

Marino gli ha cambiato ruolo, posizionandolo al centro della difesa a tre del Frosinone che viaggia a mille. Non mancano i ringraziamenti per l'allenatore: "Quando Marino ha deciso di passare alla difesa a tre, mi ha posizionato al centro della linea. E' un ruolo che non avevo mai ricoperto, avevo giocato soltanto sul centro-sinistra a Cagliari con Ballardini. Eppure mi sono adattato istantaneamente, perché mi piace essere nel cuore della difesa, e soprattutto essere 'vocale' in campo. Ringrazio Marino, mi ha insegnato qualcosa, vedendomi in un ruolo inedito per me. La Serie A? La strada è ancora lunga, le date in rosso sul calendario sono parecchie: penso alle prossime trasferte, a Bari e Ferrara, oppure a quella di Benevento. Di sicuro Frosinone è una realtà che in A sarebbe nel proprio habitat: c'è il calore del popolo ciociaro, come amano definirsi i nostri tifosi, e c'è un club solido, in grado di programmare e che lavora per lo stadio nuovo. Poi, l'ambiente ha vissuto con grande maturità la promozione in A, l'anno da matricola ma anche il ritorno in B. In quali stadi vorrei tornare a giocare? Juventus Stadium, Marassi, San Siro. Ma anche il nuovo stadio del Frosinone".



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