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Data: 26/09/2022 -

Il viaggio di Antonio Palumbo, dalle difficoltà all'esordio in A. "Ora voglio tornarci da protagonista"

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Antonio Palumbo, 26 anni, è il capitano della Ternana di Lucarelli. "Vogliamo stupire, ma guai a chiamarci sorpresa. Siamo forti, pronti per dire la nostra"
Antonio Palumbo, 26 anni, è il capitano della Ternana di Lucarelli. "Vogliamo stupire, ma guai a chiamarci sorpresa. Siamo forti, pronti per dire la nostra"

Appena risponde al telefono la cosa che ti colpisce di Antonio Palumbo è il sorriso, che si mantiene costante per tutta la videochiamata. Fino a che non parla della sua infanzia. Lì torna serio e apre lo scrigno dei ricordi. “Sai io vengo da Scampia, le cose non sono sempre state facili. Ho visto tanta gente sbagliare strade e perdersi”. Lui ha avuto il calcio come via di fuga, salvezza da un futuro incerto in cui è facile incappare in brutti giri. Antonio si è salvato, anche se la scalata non è stata semplice. “Devo dire grazie alla Ternana”. Passato e presente. 

 

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Credits to: Alberto Mirimao

 

Già, perché Palumbo lascia casa a 15 anni in direzione Terni, dopo un no del Napoli che poteva spazzargli via i sogni e fargli dire basta con il pallone. Giocare per la squadra della propria città è il sogno di ogni bambino, ma io ero un ragazzino, non la presi come una tragedia”. Testa bassa e si riparte. Anche se all’inizio non è stato semplice. “Non ci fossero stati i miei genitori probabilmente avrei smesso. Dopo ogni partita piangevo perché volevo tornare a casa. Sono stati loro a darmi la spinta per restare e farmi valere. Gli dirò sempre grazie.” Riconoscenza come parola d’ordine. 

 

C’è poi un momento della carriera in cui ti scatta qualcosa dentro, una molla, che ti porta come per inerzia a dare di più. “Per me i momenti chiave sono due”. Poi Antonio si ferma, fa un tuffo nei ricordi e riparte. “Il primo è stato quando è nato mio figlio Filippo. Io avevo vent’anni e ho mi sono detto ‘ora diventi uomo per davvero, non sei più solo". Quando te lo racconta sembra quasi si commuova, orgoglioso del percorso fatto. È la seconda volta in tutta la chiacchierata in cui non sorride. Primo flash di un album pieno di ricordi, di attimi di vita vera. “Il secondo invece è l’esordio in Serie A con la Samp di Ranieri. Ma attenzione. La scena chiave per me non è essere entrato contro la Fiorentina, ma è stato scendere in campo tre giorni dopo con la Ternana contro la Casertana. Un bel salto all’indietro. Però mi ha dato quella spinta in più, credimi”. Della serie: ho assaggiato il grande calcio ma ora ci voglio tornare da protagonista. E per farlo è necessario passare da qui. “Messaggio arrivato in pieno. Se fossi sceso in C con un’altra testa, sentendomi un campione probabilmente non sarei dove sono adesso”. 

 

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Credits to: Alberto Mirimao

 

Impossibile poi non fermarsi a parlare della Samp. È il 2 ottobre 2020 e Ranieri a 6’ dalla fine lo butta dentro al Franchi di Firenze: “Ho ancora in brividi. È stata un’esperienza speciale, vanno tutti a tremila. E poi che te lo dico a fare stai in spogliatoio con Quagliarella, Gabbiadini e tanti altri campioni. Gente che ha vinto campionati e giocato con i migliori. La cosa più importante che ho imparato da loro è stata l’umiltà”. Adesso Antonio parla con il sorriso stampato in faccia. Senza fare sforzi di memoria o pause. Questi sono ricordi indelebili che non scorderà mai. Chissà che se suo figlio un giorno non gli chiederà ‘papà mi racconti il giorno del tuo esordio in A?’. “Magari la userò come favola della buonanotte”. Sipario. 

 

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Credits to: Alberto Mirimao

 

 

Adesso il presente si chiama Ternana, di cui oggi è capitano, riferimento e guida. Per lui è stato tutto, una seconda casa e un qualcosa di più. Un rifugio. Culla di paure, ricordi, discese e risalite. Sarà sempre il mio posto del cuore. Ho sempre trovato la forza di rialzarmi, lontano dalle pressioni e dai riflettori. E quest’anno siamo pronti a stupire, anche se ovviamente ci aspettano tante battaglie”. Nessun problema per lui, è abituato. Glielo ha insegnato la vita. “Ma guai a chiamarci sorpresa. Siamo un gruppo forte e lo dimostreremo”. Parola di Antonio Palumbo, uno che a Terni ne ha viste di tutti i colori e che qui ha sempre preso la rincorsa per spiccare il volo. 

 



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