Storie di Campioni del Mondo in Serie B. Sono sei tra allenatori e giocatori
Gilardino è il quarto allenatore del campionato ad aver alzato la Coppa del Mondo. Ci sono poi anche due giocatori, con le maglie di Parma e Como
C’è chi lo ha fatto per buttarsi in una nuova avventura, chi per chiudere un cerchio, qualcun altro ancora perché in cerca di riscatto. Sono varie quindi le motivazioni che hanno portato i sei Campioni del Mondo a scendere in Serie B. Stesso risultato, ma vesti diverse. Quattro infatti sono allenatori, mentre gli altri due hanno scelto di chiudere la carriera giocando nella nostra serie cadetta.
Da Berlino alla Serie B
Alberto Gilardino al Genoa è l’ultimo in ordine di tempo. Il club gli ha affidato la panchina ad interim dopo l’esonero di Blassin. L’ex attaccante di Milan e Fiorentina era già l’allenatore della Primavera dei rossoblù. Dunque un altro Campione del Mondo del 2006 in Serie B dopo i vari Cannavaro e De Rossi. L’ex difensore è diventato l’allenatore del Benevento prendendo il posto di Fabio Caserta. Sarà la sua prima esperienza da allenatore in Italia. Lui che aveva lasciato l’Italia (per poi tornarci tre anni dopo) con la foto più bella del suo album: quella Coppa alzata nel cielo azzurro di Berlino. Sono passati più di quindici anni, una vita fa. In mezzo sono successe tante cose. Il Real, la Juve, l’inizio della sua carriera da allenatore prima da secondo di Lippi poi in prima sulle panchine di Al Nassr (Arabia Saudita), Tiajin Quanjian (in Cina, con Pato come stella) e Guangzhou Evergrande, dove era già stato con Lippi. Giramondo. Ora il ritorno in Italia, non troppo semplice. Dalle dimissioni respinte dal presidente Vigorito all’obiettivo salvezza.
De Rossi invece era arrivato alla Spal pochi giorni dopo l’ufficialità di Cannavaro al Benevento. L’ex Roma era subentrato al posto dell’esonerato Venturato. Non un cambio di rotta netto con DDR ma una lotta nel fondo della classifica che stava per sfuggire, ripresa dal nuovo allenatore. Casualità è che sia Benevento che Spal, oggi 6 dicembre, hanno gli stessi punti, 15.
Si ma gli altri? In panchina ci sono anche Pippo Inzaghi e Fabio Grosso. Protagonisti allora in Germania e oggi in Serie B. L’ex attaccante del Milan è primo in campionato con la sua Reggina, spinto dalla classe di Menez e da un gruppo solido e compatto. A Reggio in realtà non c’è un uomo copertina: segnano tutti, sono infatti già 11 i marcatori diversi andati a segno. Cooperativa del gol che può sognare in grande. Grosso invece è terzo, a meno tre da SuperPippo. Ne ha vinte quattro e perse due. Entrambe le squadre subiscono pochi gol, 2 la Reggina e 3 il Frosinone, e sono le difese meno battute del campionato. Curiosità: nel giro di tre settimane tutte e due sfideranno il Parma di Gigi Buffon, che è ottavo a meno quattro dal Frosinone. Incroci tra Campioni del Mondo (ex compagni di squadra) ad alta quota.
Già, perché Buffon è uno dei due campioni del Mondo ancora in attività. Lui e Fabregas. Gigi è sceso in B con il Parma per chiudere un cerchio, tornando lì dove tutto era iniziato 25 anni prima. Quest’anno sta trovando poco spazio, dal momento che Pecchia gli ha più volte preferito Chichizola. Lui però quando viene chiamato in causa risponde presente, vedi sabato scorso ad Ascoli dove è stato tra i migliori in campo. Oltre ad essere un totem nello spogliatoio.
Anche per Fabregas il discorso è simile. Non tanto nelle motivazioni che lo hanno spinto ha scegliere Como, quanto più nella voglia di rimettersi in gioco e trovare nuovi stimoli. Nell’ultimo anno ha giocato pochissimo, solo una partita nel 2022 con il Monaco B. “Sono a Como per tornare felice”, aveva detto il giorno della presentazione. Per tornare quel Fabregas che, in una notte di luglio di dodici anni fa, serviva l’assist vincente a Iniesta per il gol Mondiale contro l’Olanda. Era il minuto 115. Don Andrès ha poi chiamato così un vino della sua Bodega e un grazie lo deve anche a Cesc. Storie di Campioni del Mondo, pronti oggi a stupire in Serie B e ritrovare la felicità.