Prima la rete decisiva in Nazionale nel successo contro l'Albania, poi la prestazione super coronata da un assist al bacio per il primo gol di Mauro Icardi nel derby di Milano. E' stata una settimana che Antonio Candreva difficilmente dimenticherà: beccato in passato da alcuni sostenitori dell'Inter dopo qualche prestazione opaca nell'ultimo periodo (vedi fischi al momento della sostituzione nel match di San Siro contro il Genoa), l'esterno offensivo ha riconquistato tutti i tifosi nerazzurri. Ed a gioire per le giocate di Candreva ci sono anche dei fan un po’ speciali che sostengono il classe '87 da ben mille chilometri di distanza da Milano.
Da Falconara Albanese per l'esattezza, o meglio da Fallkunara, come si dice in arbëreshë, la lingua che si parla da quelle parti. Tra i citofoni di questo paesino di 400 abitanti in Calabria, infatti, il cognome Candreva è il più gettonato. Da qui nonno Antonio tanti anni fa è partito per combattere la guerra in Libia, prima di stabilirsi definitivamente a Roma. A Falconara è tornato solo per le vacanze e, insieme al figlio Marcello, portava anche il piccolo Antonio a trascorrere la stagione estiva. Sulle spiagge calabresi qualcuno ricorda un tocco di palla particolare, evidente già dall’età di 10 anni.
Per Candreva il ritorno alle origini è avvenuto nel 2015, quando era ancora un calciatore della Lazio. Primo volo per Lamezia Terme e passeggiata nella città del nonno, attirato dall'affetto dimostrato nel corso degli anni dalla gente. Un incontro anche con il sindaco, che dopo aver ricevuto la maglia numero 87 della Lazio - in bella mostra al palazzo di città - ha annunciato la volontà di conferire la cittadinanza onoraria al calciatore dell'Inter, "un ragazzo timido ed umile che rappresenta un lustro per la nostra comunità". Chissà che adesso non arrivi anche la maglia nerazzurra utilizzata nel derby: a Falconara ne gioirebbero tutti, lì Antonio Candreva è molto più di un semplice calciatore.
A cura di Cristian Marchese