La Lazio vuole rinforzare il centrocampo e per farlo lavora all'arrivo di Alexsander (i dettagli). Non è nè Endrick, nè Vitor Roque, ma in Brasile il suo nome da anni circola tra i migliori per il centrocampo. Classe 2003, da qualche mese ha vinto la Copa Libertadores con la Fluminense. La squadra della sua vita: ha fatto tutta la trafila delle giovanili con loro, che però ci hanno messo un po' per comprendere il suo talento.
Lazio, chi è Alexsander
Ma andiamo per gradi. Alexsander è nato a Rio de Janeiro. La geografia lo obbliga a giocare a futsal. Se nasci lì è una prerogativa. Inizia quando ha 8 anni con il Mackenzie. Da sempre tifa il Fluminense e, dopo averlo affrontato in un torneo, attira l'attenzione del Tricolor e viene invitato a fare un provino. Viene subito preso e inizia sempre nella squadra di futsal per poi affrontare il passaggio al calcio. La mattina in campo e il pomeriggio in palestra: non si adatta bene a questi ritmi, d'altronde non è neanche un adolescente. Al termine della categoria U13 viene svincolato.
Una batosta importante. Le tante squadre che lo cercano non riescono a farlo tirare su: rimane in prova una settimana al Vasco da Gama, lo vogliono Flamengo e Botafogo, ma sono troppo lontani per la famiglia e Alex vuole solo il Fluminense. Gioca un anno al Madureira per poi tornare al futsal. Si afferma tra i protagonisti nel campionato U15 e torna nei radar del Fluminense che lo riprende nel 2018. Quando le cose sembrano andare per il meglio, cambia l'allenatore della sua squadra, perde spazio e torna tra i cedibili. Fino a quando il centrocampista titolare si infortuna, e Alexsandro diventa il titolare vincendo il campionato U17. Da lì non lo tolgono più.
Esordisce in prima squadra nel novembre del 2022 contro il San Paolo. La famiglia era allo stadio. "Ho quasi avuto un infarto", ha raccontato la madre ai microfoni di globo. "Pensavo che non sarebbe entrato. All'intervallo siamo andati a mangiare, la partita è ricominciata e io non stavo guardando. All'improvviso arriva qualcuno che grida: "È entrato Alex". Sono corsa fuori come una matta, non riuscivo a respirare. Prima di addormentarsi ci chiamò nella sua stanza e pianse a dirotto. Ha detto: "Ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta".