Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha parlato durante il Business of Football Summit, evento organizzato dal Financial Times e incentrato sul futuro del business calcistico. L'intervento del presidente della Juventus era molto atteso, alla luce delle indiscrezioni secondo cui i tre club ancora coinvolti nel progetto Superlega sarebbero pronti a rilanciarlo.
Le indiscrezioni avevano fatto indignare già in mattinata il presidente della UEFA, Alexander Ceferin, che aveva usato parole durissime.
Agnelli: "La Superlega non è fallita"
Da pochi minuti, è iniziato l'intervento di Andrea Agnelli: "La Superlega non è fallita. Secondo me, il calcio europeo ha un disperato bisogno di riforme. Non accetterò domande su Tebas. La SuperLega? L'Uefa sapeva che io come presidente della Juventus stavo lavorando a qualcosa di diverso".
Il presidente della Juventus ha poi aggiunto: "La Superlega è un lavoro collettivo di 12 squadre, non di una sola persona. 12 club hanno firmato un contratto di 120 pagine ed è ancora vincolante per 11 di quei club. Il compromesso non è più una scelta, abbiamo bisogno di riforme più profonde. Un operatore monopolistico è adatto a guidare un business come il calcio? Io penso di no. Penso di non aver sentito la parola Superlega tanto quanto oggi. Quello che pensiamo è che la struttura del governo non è adatta allo scopo. Non penserei ai prodotti alternativi, ma a come è gestito il settore".
Agnelli si esprime anche sul futuro della Juventus in Europa: "La Juve fra cinque anni giocherà in Champions? Posso dire che giocherà nella massima competizione europea, questo sì". Poi, torna sul verdetto atteso dal Collegio di Garanzia circa uno scioglimento della Uefa stessa: "Mi siederò e sosterrò una governance trasparente. Aspetterò che il Consiglio di Giustizia Europeo ci dica se l'attuale organismo sia idoneo allo scopo".