Una frattura netta, difficilmente ricomponibile. Anzi, quasi impossibile da ricomporre, soprattutto dopo il duro comunicato pubblicato ieri sera. Francesco Acerbi non è più apprezzato dalla tifoseria della Lazio.
“Nessun perdono per chi tradisce!" si legge nel comunicato dei tifosi, che nella gara con il Venezia non hanno esultato al gol del 2-1 realizzato proprio dal difensore centrale biancoceleste.
Il motivo della frattura tra Acerbi e la tifoseria della Lazio
Ma perché c'è stata questa presa di posizione? Tutto nasce lo scorso 17 dicembre, quando Acerbi, dopo il gol realizzato contro il Genoa, ha esultato zittendo, portando il dito sul naso, la Curva Nord dello stadio Olimpico.
Un gesto che non è andato giù al tifosi laziali, peggiorato dalle dichiarazioni a fine partita del calciatore: "Non me ne frega niente di quello che si dice, fa parte del nostro lavoro - ha dichiarato ai microfoni di Dazn. Meno male che la gente non sa cosa accade nello spogliatoio. I tifosi mi mancano, già con il Covid non c'era nessuno, ora ce ne sono ancora meno rispetto a quando c'era il Covid. Eravamo a zero, ora siamo a 5 mila e va bene così".
Da qui la frattura, con la rottura definitiva arrivata mercoledì pomeriggio dopo il gol al Venezia. Mercoledì sera i tifosi biancocelesti hanno voluto chiarire la loro posizione con un comunicato: "Acerbi ha zittito la curva nella partita scorsa dopo mesi di sostegno a oltranza, nonostante partite pessime, ai microfoni subito dopo ha addirittura peggiorato la situazione. Il suo video di scuse è stato forzato e privo di sentimento. Oggi aveva l’occasione, da uomo, di scusarsi sotto al settore ospiti occupato da 3mila tifosi laziali. A fine partita invece, come un coniglio, mentre gli altri giocatori sono venuti ad esultare con noi, lui se n’è andato via. Si è tirato indietro quando sarebbero bastate scuse sincere. Ecco perché, da oggi, Francesco Acerbi non è più gradito qui a Roma. Fino a quando sarà qui, verrà fischiato, in ogni partita!”.