Dopo quella di Chicago, la seconda maggiore colonia polacca del mondo è a Curitiba. Ecco perché uno dei tre perni della difesa della Spal porta un nome che al 50% richiama la tradizione brasiliana (Thiago) e per l’altro 50% quella polacca: Thiago Cionek.
“In realtà - racconta il difensore a GianlucaDiMarzio.com - mi capita di giocare contro altri brasiliani che in un primo momento neanche lo sanno che sono un loro connazionale”. Questo accade perché Thiago dal 2014 veste stabilente la maglia della nazionale della Polonia, anche se arrivare a ottenere il passaporto polacco è stata quasi una piccola impresa.
“I miei bisnonni sono arrivati in Brasile dalla Polonia e il mio sangue da parte di papà è polacco. Nel 2012 sono andato a giocare in Polonia e nel 2014 ho ottenuto anche il passaporto grazie anche all’intervento dei miei tifosi”. Strano ma vero. “Giocavo nello Jagiellonia dove tutti conoscevano la mia storia e le miei origini. Quell’anno vincemmo la coppa di Polonia e i tifosi erano tutti al settimo cielo per i nostri successi, così decisero di organizzare una raccolta di firme per accelerare la pratica per la mia naturalizzazione visto che continuava ritardare. E’ stato davvero bellissimo”.
Ecco perché da quel momento Thiago (che di secondo nome farebbe Rangel, molto più brasiliano che polacco), è diventato Cionek e basta. Ma non è tutto. “Quando hanno reso ufficiali le convocazioni per l’Europeo del 2016 una tv polacca ha fatto vedere tutte le foto dei giocatori, ma quella che hanno utilizzato per me era quella di un videogioco”. Cose che succedono, un po’ come passare da un Lewandowski avversario a un Lewandowski compagno. “Nel campionato polacco era davvero durissimo marcarlo, ma quando poi me lo sono ritrovato in nazionale insieme è stato un vero sollievo. E’ l’attaccante più forte con il quale abbia mai giocato. Anche in Serie A ci sono tanti attaccanti forti, ma fare un nome solo sarebbe difficile”.
A proposito di Serie A: dopo le prime quattro giornate la Spal è l’unica squadra dei maggiori campionati europei ad aver tenuto la propria porta imbattuta in almeno 3 gare, ed il merito è anche di Thiago. “E’ necessario condividere questo traguardo con tutto il resto del reparto e della squadra. Perché è vero che con Vicari e Felipe oramai siamo ben collaudati, ma la forza della nostra difesa sta nel fatto che tutti, anche il primo degli attaccanti, ci vengono a dare una grossa mano in copertura”.
E poi c’è il lavoro di Semplici. “Tutti i giorni ci spinge a migliorare e fare meglio. La squadra è molto unita dentro e fuori dal campo”. Lì il compagno fisso è Felipe. “Siamo sempre in camera. E poi possiamo parlare in portoghese perché anche lui è brasiliano come me, anche se devo dire che ogni tanto gli scappa la parola in italiano perché oramai è la sua prima lingua visto che sua moglie è italiana”.
Cionek, che in Italia gioca dal 2012, quando è stato preso dal Padova, è fidanzato da 8 anni con una ragazza polacca. “Al momento viviamo qui in Italia e stiamo benissimo, ma abbiamo in programma di sposarci in Polonia per poi fare una bella festa in Brasile”. Per il sottofondo musicale pochi dubbi. “Mi piace molto il rock. Gruppo preferito: AC/DC. Lo so che possono sembrare un po’ vintage, ma sono stato contagiato da mio padre che era un grosso appassionato di questo genere e in Brasile mi faceva ascoltare solo la musica rock”. Un genere del tutto estraneo alla possibile samba brasiliana o la mazurca polacca, ma poco importa. Per Thiago Cionek quel che conta è che a ballare non sia la difesa della Spal.