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Khalaili, Gloukh e Solomon: alla scoperta di Israele

I principali punti di forza della nazionale israeliana, che sfiderà l’Italia in Nations League

Dopo il match vinto lo scorso 9 settembre alla Bozsik Arena di Budapest, l’Italia è pronta per accogliere Israele sul campo del Bluenergy Stadium di Udine in vista del quarto turno di Nations League.

La nazionale di Tel Aviv ha ottenuto la promozione nella Lega A di Nations League in seguito alla vittoria del girone 2 nell’edizione disputata dal 2022 al 2024. Il suo percorso è stato agevolato dalla squalifica della Russia, inizialmente sorteggiata all’interno dello stesso gruppo. Israele ha concluso in testa con 8 punti in 4 partite, davanti a Islanda (4) e Albania (2). 

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Alla scoperta di Israele, prossima avversaria dell’Italia in Nations League

Nella prima partita del girone A, Israele ha perso 3-1 contro il Belgio, andando a segno con un autogol di Castagne. 

L’età media della squadra è piuttosto bassa, e molti titolari sono tesserati per club locali. Dal portiere Gerafi, dell’Hapoel Haifa, ai centrali Shlomo e Nachmias (Maccabi Tel Aviv). A centrocampo, Abu Fani è una colonna del Ferencvaros (e quindi in un certo senso giocherà “in casa”), mentre Lavi è da poco passato al Gamba Osaka, in Giappone, dopo una carriera al Maccabi Haifa (sfidò anche la Juventus in Champions nel 2022). 

Il talento si concentra tutto fra trequarti e attacco: Manor Solomon (classe 1999) è passato di recente in prestito al Leeds in Championship ma è di proprietà del Tottenham, che lo acquistò dallo Shakhtar Donetsk; ma le due maggiori promesse sono sicuramente i due 2004 Oscar Gloukh e Anan Khalaili. Giocano rispettivamente al Salisburgo e al Saint-Gilloise, due società che quando si tratta di talento sanno sempre pescare molto bene. Insomma, l’Italia dovrà stare attenta soprattutto alla loro velocità e tecnica.