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Il ciclismo, giurisprudenza e la Gipuzkoa: alla scoperta di Iraola

La storia dell’allenatore del Bournemouth che ha battuto Guardiola e Arteta. È cresciuto nella provincia più piccola della Spagna, ama leggere, Bielsa il suo maestro

In due settimane ha battuto prima Arteta e poi Guardiola. Ama il ciclismo e la lettura e ha rinunciato a una laurea in giurisprudenza per fare il calciatore. Le sue origini si legano a quelle dell’allenatore dell’Arsenal e di Xabi Alonso. È la storia di Andoni Iraola, l’allenatore del Bournemouth, la squadra che in Premier è grande con le grandi. Il 19 ottobre il 2-0 contro i Gunners, il 2 novembre il 2-1 contro il Manchester City. Innovativo e analitico, dal suo arrivo la squadra ha trovato una sua identità, chiara e solida.

Partito dalla città basca di Usurbil, è diventato una bandiera dell’Athletic Bilbao. La carriera l’ha finita al New York City insieme a Pirlo e Lampard in campo e con Vieira come allenatore. Un periodo in cui rimane affascinato dalla NFL e perfeziona l’inglese. Gli servirà. La carriera in panchina inizia a Cipro, passa per la Spagna e arriva nel Regno Unito: il viaggio di Iraola.

 

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Gipuzkoa

Usurbil, una città di poco più di 6mila persone. Parte tutto da lì. Paesi Baschi, provincia di Gipuzkoa, la più piccola dell’intera Spagna. Piccola, ma capace di coltivare talenti. In campo e in panchina. Mikel Arteta, Xabi Alonso, Andoni Iraola, Unai Emery e Julen Lopetegui provengono tutti da lì. L’allenatore del Bournemouth parte dalla spiaggia di La Concha a San Sebastián. Con Arteta e Xabi Alonso cresce nell’Antiguoko, squadra amatoriale capace con loro di battere quelle professionistiche. Uno farà strada con la Real Sociedad, uno al Barcellona, Iraola all’Athletic. Ne diventa simbolo e bandiera. Qui incontra uno dei suoi maestri: Marcelo Bielsa. L’altro lo incontra negli USA: Patrick Vieira. Finita l’esperienza americana è pronto per la panchina. 

 

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Giurisprudenza, i libri e il Bournemouth

Poteva prendere una laurea in giurisprudenza e aveva l’idea di aprire una libreria, ma ha deciso di lasciare spazio al calcio. Un anno a Cipro con l’AEK Larnaca, il ritorno in Spagna al Mirandes e poi il salto con il Rayo Vallecano. La promozione in Liga e altre due grandi stagioni. “L’anno prossimo, Rayo-Liverpool!” il canto dei tifosi. Caratteristiche precise. Pressione alta, ritmo elevato, gioco verticale, coraggio nell’affrontare gli avversari. “La squadra più fastidiosa della Liga”, il commento di Xavi. 

 

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Poi la chiamata dall’Inghilterra, un avvio complicato e la fiducia nel progetto. Quest’anno sono 15 i punti conquistati, 6 sono arrivati contro City e Arsenal. Non male. Calcio e non solo. Nella sua formazione fondamentali anche il ciclismo e la lettura. Tra la preparazione delle partite e gli allenamenti ha provato a recuperare le tappe del Giro d’Italia non viste. Oppure leggendo, Haruki Murakami l’autore preferito. Dalla terra basca all’Inghilterra, il Bournemouth si gode la sua guida.