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Inzaghi: “Era il momento di cambiare. Ora difendiamo lo Scudetto”

L’allenatore protagonista nella prima conferenza stampa da nerazzurro: “Il club mi ha voluto fortemente”. Poi sul mercato: “Gli altri big resteranno”

Inizia l’era di Simone Inzaghi all’Inter. L’allenatore, dalla sala stampa di San Siro, ha pronunciato le prime parole da nerazzurro dopo una vita con il biancoceleste della Lazio: “C’è grandissimo entusiasmo per questa nuova avventura. Davanti ho un lavoro importante, ma per me è una grandissima sfida in cui avrò l’appoggio della società. Il presidente Zhang e i dirigenti mi hanno convinto subito dimostrando grande motivazione nel volermi”. 

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Dall’arrivo da giovanissimo nel 1999 all’addio di quest’estate, oltre vent’anni trascorsi a Roma: “Le motivazioni mi hanno spinto verso questo cambiamento, ho trovato persone che mi hanno fatto capire di volermi a tutti i costi. Come ho scritto nella lettera, per me sono stati 22 anni molto intensi. Ho ringraziato l’ambiente e il direttore: ho avuto la fortuna di vincere da giocatore, da allenatore delle giovanili e della prima squadra, di meglio non potevo chiedere. Ma, dopo aver ricevuto già delle richieste in questi anni, ora era arrivato il momento di cambiare ed eccomi qua. Ci saranno delle difficoltà e faremo di tutto per difendere il titolo di campioni d’Italia, intanto faccio i complimenti a mister Conte e alla squadra per averlo ottenuto”.

 

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Poi ancora sul ripensamento con la Lazio, avvenuto dopo che il rinnovo era ormai cosa fatta: “Nella vita vanno fatte delle scelte, Lotito è un ottimo presidente con grandi idee, c’è stato un ciclo, ne abbiamo parlato a cena come in tutte le famiglie. Mi ero preso una notte per pensarci su e la mattina dopo ho avvertito questo desiderio. Così con grande correttezza ho subito informato il presidente”

“La cessione di Hakimi dolorosa, ma resteremo competitivi”

L’Inter ha perso Hakimi sul mercato: “Lo sapevo già, la partenza era preventivata anche se dolorosa. Era richiesto in tutta Europa e c’erano esigenze di bilancio, ma mi è stato promesso che la squadra resterà competitiva e gli altri giocatori più importanti rimarranno. Sappiamo dove intervenire, nel mio modo di intendere il calcio gli esterni sono fondamentali. Puntiamo a fare un percorso in Champions migliore perché so che dal 2011 l’Inter non va agli ottavi”. Intanto è arrivato Calhanoglu, dopo l’incidente capitato a Eriksen: “L’ho sentito prima dell’Europeo, dopo quello episodio non ci ho parlato. Mi è dispiaciuto tantissimo perché contavo tanto su di lui. Avrà bisogno dei suoi tempi, ma la società è stata attenta a cogliere l’opportunità di Calhanoglu. Christian deve stare tranquillo e riposarsi, io come allenatore lo aspetterò a braccia aperte”.

 

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Come aspetta Romelu Lukaku, uno dei primi giocatori con cui ha parlato al telefono: “L’ho sentito diverse volte, era deluso per l’eliminazione. Lui è una garanzia e l’ha dimostrato sul campo”. In rosa ritroverà anche Stefan de Vrij: “È un piacere rincontrare sia lui che Kolarov e Handanovic con cui ho giocato. Con gli altri ci siamo incontrati da avversari, ma avrò un grande rapporto con tutti e non solo con loro”.

Il derby di Milano e i singoli

Dopo aver vissuto la rivalità tra Lazio e Roma, Inzaghi è pronto anche per quella tra Milan e Inter: “Sappiamo cos’è il derby a Roma, ma anche a Milano c’è una rivalità fortissima. Il Milan ha fatto un ottimo campionato, in testa per venti giornate, sarà una sfida entusiasmante”. 

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Infine il punto su diversi singoli a disposizione: Calhanoglu ha caratteristiche simili a Luis Alberto: ha quantità e qualità, molto bravo sui piazzati. Nella mia testa c’era da tempo e, senza Eriksen, abbiamo deciso in accordo con la società di puntare su di lui. Dimarco ha fatto bene a Verona, è cresciuto nel settore giovanile e ne siamo orgogliosi. Ci puntiamo sia io che la società. Perisic da esterno ha fatto molto bene l’anno scorso, purtroppo ha preso il Covid. Lo aspetto a braccia aperte, ma farà bene. Anche Sensi sarà una grande risorsa, ho grande stima e fiducia. Ha avuto tantissimi problemi e dovremo essere bravi a farlo allenare bene”.