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Cibo, gol e centri commerciali: Mattia Montini racconta la sua Bucarest

L’attuale attaccante della Dinamo Bucarest, che ha concluso il campionato al nono posto in classifica, ci racconta la sua esperienza in Romania che l’ha fatto calcisticamente rinascere: “Qui sto benissimo, mi hanno fatto sentire finalmente un calciatore importante”

Il suo nome vuol dire “dono di dio”, e siamo certi che quando papà Luciano e mamma Alessandra hanno scelto per lui il nome Mattia, non si sarebbero aspettati che quel “dono”, finisse proprio nei piedi dell’ex Roma Primavera. Quella di Mattia Montini è la storia di un predestinato, ma anche di scelte giuste e scelte sbagliate. Treni presi e persi. Dall’inferno al paradiso e viceversa. Una costante per quel bambino di Frosinone nato sotto il segno dei pesci. Lui, finalmente, la sua pace dei sensi l’ha ritrovata in Romania. Precisamente alla Dinamo Bucarest. Ma riavvolgiamo il nastro, tornando all’estate 2018: “Non è stato il momento migliore per restare svincolati dopo il fallimento del Bari. In Italia c’era molta confusionespiega l’attaccante per gianlucadimarzio.comavevo bisogno di un’occasione diversa per ripartire. Cercavo un progetto importante per me stesso. Qualcuno che puntasse fortemente sulle mie qualità”.


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Quel progetto si trova in Romania. Destinazione Bucarest: “Ho ricevuto un’offerta formale scritta direttamente dall’allenatore Rednic, persona che si è rivelata poi molto importante per il mio rendimento”. Il sì non arriva immediatamente, ma dopo un’attenta valutazione: “Mi sono recato sul posto per rendermi conto di persona del progetto e delle strutture. Sono rimasto subito colpito, e ho sentito molta fiducia da parte di tutti”. Poi aggiunge: “Probabilmente ho preso una decisione impopolare, ma avevo bisogno di respirare un’aria nuova”. Montini accetta e vola in Romania. Una scelta fortemente voluta, ma molto rischiosa: “Io avevo tante aspettative sulla mia carriera. Dopo alcune annate non positive mi sono ritrovato svincolato. Non è stato facile. Scegliere di andare a giocare in Romania è stato un rischio che non tutti avrebbero corso. Io però ho creduto in questa esperienza, e nella possibilità di potermi rilanciare”. La scelta si rivela giusta. La Romania la terra promessa. 13 gol in 23 partite, Montini diventa l’idolo dei tifosi della Dinamo Bucarest: “Non mi aspettavo decisamente questo impatto. Lo speravo. Ho sentito quella fiducia di cui avevo bisogno per tornare a credere in me stesso”. Poi confessa: “Qui mi sono sentito per la prima volta, un calciatore importante. Le persone, i bambini mi fermano mi fanno sentire amato”. Dove? Al centro commerciale! L’ex Bari sorride e ci racconta: “Qui ci sono dei centri commerciali enormi, bellissimi. Io e la mia compagna passiamo tantissimo tempo all’interno. Tante volte i tifosi si avvicinano per chiedermi foto, una maglia. Vedo la felicità negli occhi della gente. E’ una sensazione unica”. Cosa ti manca dell’Italia? “Il cibo. Qui si mangia bene, ma l’Italia è un’altra cosa”.


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Per Mattia è arrivato il tempo della maturità calcistica: “Mi sento forte. Ho 27 anni e penso di avere ancora tantissimo da dare e ricevere da questo sport”. L’ex Roma, adesso, ha ben chiari i suoi obiettivi: “In carriera ho fatto tanti errori, anche se in alcune circostanze la fortuna non mi ha assistito. Adesso il mio obiettivo è quello di essere per la Dinamo un calciatore decisivo”. Un legame forte, oramai, quello con la Romania: “Mi sento a casa. Sono già proiettato al prossimo campionato”. Un ricordo della stagione appena conclusa? “La partita in casa contro il Craiova. Vincemmo 3-0 grazie a una mia tripletta. Ricordo che subito dopo la sostituzione, a partita ancora in corso, la curva mi ha chiamato sotto il settore per acclamarmi. Mi sono sentito finalmente gratificato”. Poi aggiunge: “Giocare per una tifoseria così calda e affettuosa ti resposabilizza e allo stesso tempo ti motiva a fare sempre meglio”. Ipotizzabile un ritorno in Italia? “In questo momento la vedo difficile. Io voglio sentirmi importante e qui lo sono, poi il mercato è imprevedibile. Una cosa è certa, qualunque cosa mi riserverà il futuro, io voglio sentirmi al centro di un progetto tecnico”.

Un sogno? "Da bambino è sempre stato quello di giocare in Serie A, e posso dire di esserci riuscito. Adesso non chiudo la porta ad altri sogni, ma sono contento comunque di dove sono arrivato”. Poi prima di salutarci ci confessa: “Sicuramente mi piacerebbe provare un’altra esperienza all’estero, per scoprire una nuova cultura. Non so quando, ma potrebbe accadere in futuro”. Futuro che adesso può attendere. Nel frattempo, Montini abbraccia la Dinamo. La città di Bucarest coccola e si gode il suo attaccante.