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Parma, Gintera per conquistare gli eSports


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TRICK ED EMOZIONI

Nel 2016, Ansaldi toccò il cielo con un dito quando si qualificò ai mondiali. "Il momento da player più emozionante. Ad ottobre, quando vinsi la finale, realizzai che il gaming era diventato una cosa seria. Prima partecipavo per divertirmi". Scatta la scintilla e Gintera capisce di non essere uno dei tanti. Arrivano premi, altre vittorie e soddisfazioni. Trick ubriacanti e gol assurdi. "Come il colpo dello scorpione, difficile perché non parte mai l'animazione giusta se il giocatore non è messo bene e la palla non arriva nella maniera corretta". Gesti atletici che fanno parte anche del calcio, d'altronde, dalla passione non si scappa. La vita di Alessandro Ansaldi è stata costantemente divisa tra pane e pallone. Lui stesso ha giocato per anni in serie minori prima di un terribile infortunio e anche il papà, Mario, era calciatore del Cesena, in serie A, nelle stagioni 89/90 e 90/91, allenatore Marcello Lippi. "Papà ha anche allenato. Io invece ero difensore centrale". Caratteristiche che si riflettono in game? "No, per niente. E' più difficile difendere, ci sono tanti modi per attaccarti a sorpresa. Il bello degli eSport è che puoi essere un attimo prima CR7 e un secondo dopo Sergio Ramos. E poi, ogni anno i giochi cambiano e bisogna stare al passo. Quando devi imparare nuove meccaniche non sei più al livello di prima. Un anno fa Fifa era un gioco veloce, ora è basato, invece, su un possesso palla lento". 

NIENTE PANICO

E' un mondo che può far paura, tra videogame in continua evoluzione e migliaia di utenti che si sfidano giornalmente per una maglia virtuale o un posto da professionista. "Non 

spaventatevi e non scoraggiatevi, tutti abbiamo iniziato dalle basi. Migliorate giocando con i più forti. Adesso su Fifa, ad esempio, c'è la Weekend League, se fai un buon risultato e metti le foto nei gruppi Facebook, il tuo nome comincia a girare. Create pagine social, quelle servono sicuramente". Il futuro? Tra vent'anni, Alessandro dove sarà? "Intanto spero di continuare ancora con il Parma. Da grande, preferisco smettere. Mi piacerebbe, invece, rimanere a far parte del mondo eSport". Ex calciatore, player di efoot e poi, magari, dirigente. Le vie del pallone sono infinite.

di Alessandro Geraci