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Inter, Spalletti: “Stiamo giocando il nostro peggior calcio. Icardi? Non sarà convocato”

Una vittoria che manca dallo scorso 3 dicembre, un periodo negativo da cui l’Inter ha tutte le intenzioni di tirarsi fuori nel minor tempo possibile. Il match con il Crotone rappresenta un crocevia importante per la stagione dei nerazzurri che, in caso di vittoria, potrebbero portarsi momentaneamente al terzo posto in classifica. Luciano Spalletti dovrà però fare a meno di Icardi, non convocato per un problema muscolare: “Icardi non sarà della partita – le parole dell’allenatore nerazzurro in conferenza stampa – avrebbe voluto esserci ma ha un risentimento muscolare e non conviene rischiare. Al suo posto convocato Emmers. Troveremo un Crotone con entusiasmo, ho toccato con mano il lavoro di Zenga quando l’ho conosciuto. Servirà velocità di costruzione di gioco, riuscendo a stanare così il fortino che creeranno. Vedo segnali positivi, per quanto c’erano anche la settimana scorsa ma non sono bastati. Bisogna fare di più e mi aspetto domani una squadra vogliosa”.

Spalletti poi si sofferma sul mercato appena concluso: “Il vero smacco di questo calciomercato è stato non aver protetto i tifosi da queste false aspettative, perché poi diventano grandi delusioni. Si fa confusione anche nella testa dei calciatori, che credono che saranno rimpiazzati. Mi fate dire che chiedo calciatori, che non sono contento: poiché non parlate con me non potete sapere come sono io. Raccontate cose che immaginate, perché vi diverte creare casino. Non ho mai detto che mi mancano giocatori. A Firenze, quando mancavano Miranda, Skriniar e Ranocchia, ho detto che ho dovuto far giocare per forza Santon centrale ma non ho fatto nessuna richiesta. I nostri direttori sono stati bravi a inserirsi negli equilibri del mercato. Nel discorso generale, siamo a posto ma il momento non è positivo. Per noi è importante fare risultati e non avere turbamenti giorno dopo giorno, perché ai calciatori piace più parlare di gol e giocate che di qualità che abbiamo esibito. Momenti difficili e incertezze fanno parte di una stagione calcistica, ma bisogna sporcarsi le mani adesso”.

Spalletti non ha voglia di parlare di acquisti o cessioni, ma sottolinea come il momento dell’Inter non sia dei migliori: “In questo momento stiamo giocando il nostro peggior calcio. Bisogna tornare a raschiare il fondo del barile delle nostre risorse adesso, e non c’entra in alcun modo la mancanza di questo o quel giocatore. Dobbiamo far bene, anche se le cose non stanno andando nel verso giusto. Le cose a volte accadono per il timore che succedano. Attraverso un modo di ragionare e frequentare questo ambiente possiamo ritrovarci. Anche se un giocatore attraversa delle difficoltà non è detto che la squadra debba farsi condizionare interamente. Ho parlato di Ramires in alcuni momenti perché è completo e non ne abbiamo molti così. Zhang mi ha detto che non si poteva fare e mi sembra una persona corretta. Avevo avvertito che certi limiti non li possiamo superare. Intanto abbiamo Rafinha e l’ho trovato meglio di quanto pensassi, ha sostenuto allenamenti duri senza risentimenti muscolari. E’ uno di quelli che può darci qualcosa in più sotto l’aspetto qualitativo”.

Gli obiettivi dell’Inter sono tracciati, Spalletti è convinto che la squadra possa raggiungerli: “Abbiamo tutti gli ingredienti per competere per il traguardo, che è importante quanto difficile. I numeri dicono che possiamo rientrare in questo traguardo. E’ giusto fare chiarezza, perché i traguardi si possono raggiungere lavorando o spendendo di più. Per quanto riguarda me, le somme si tirano a fine anno quando si avranno più conoscenze e mezzi. A noi non spetta nulla di diritto, dobbiamo ricostruire l’espressione storia per tornare in quella dimensione. Le strade sono diverse ma non dobbiamo creare false aspettative, perché poi quella delusione la assorbiamo anche noi. Difficile da accettare che non arrivino né Ramires né Pastore? Non è con me che dovete parlarne, ma con chi ve l’ha detto. Non possiamo aumentare i budget che abbiamo, non so quanto guadagni Pastore ma sicuramente più dei nostri calciatori e quindi sarebbe stata necessaria un’uscita. Avendo già preso Rafinha che ha caratteristiche simili, i direttori hanno già apportato qualcosa di positivo. A proposito di numeri vi dico che Perisic è quello che passa più palloni ad Icardi, poi subito dopo ci sono Vecino e Brozovic, quest’ultimo che peraltro ha giocato metà partite”.