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Inter, Spalletti: “Mercato? Per migliorare ci vogliono 30 milioni e non li abbiamo. Ci sono dei parametri da rispettare”

Difficile trasferta a Firenze per la prima del 2018, l’Inter vuole tornare alla vittoria contro l’ex Stefano Pioli. Tra campo e mercato, alla vigilia della sfida del Franchi ha parlato Luciano Spalletti: “Continuare a dire che per essere competitivi bisogna intervenire, dopo che la società ha precisato che bisogna rientrare in certi parametri, è un modo per farsi del male – ha dichiarato l’allenatore nerazzurro – Non è corretto e rispettoso, è sbagliato ridurre la possibilità di migliorare a dei nuovi arrivi, non è un messaggio giusto per il nostro gruppo. Non devo essere rassicurato, voglio solo essere informato ed essere chiaro con gli sportivi che meritano di sapere. Questo per programmare in maniera corretta, senza malintesi. E i miei giocatori devono sapere che sono sicuro delle loro qualità, so che hanno potenzialità. E io devo rendermi conto se hanno la consapevolezza di essere all’Inter, dovranno farlo per altri cinque mesi. Se le altre si rinforzano? Non possiamo avere alibi, per migliorarci poi dovremmo prendere calciatori più forti. Possiamo fare tanti nomi, Mkhitaryan, Pastore, Verdi, ma ci vogliono 30 milioni e non li abbiamo. Inutile girarci intorno, ci sono delle difficoltà e bisogna mettersi a posto con il Fair Play Finanziario. Noi dobbiamo tutelare i tifosi. Il discorso di Monchi? Non metto il naso in casa d’altri. Noi dobbiamo fare meglio di quanto fatto nell’ultimo periodo, anche se non è tutto da buttar via. I giocatori devono avere la consapevolezza di poter andare oltre, ma in questo periodo è così: l’occasione fa l’uomo ladro e il mercato fa il calciatore distratto. Rimettiamo a posto il nostro impegno e rendiamoci conto di dove siamo”.

Sul momento dell’Inter, aggiunge: “Molte cose le abbiamo messe a posto. L’anno scorso l’Inter è arrivato parecchio dietro la Lazio, ora ce la stiamo giocando con tutti. Poi ci sono Napoli e Juve che sono più forti. Il Napoli gioca il miglior calcio, lavora da tanti anni. La Juventus è forte, Allegri gestisce bene la squadra. Poi chiaramente abbiamo perso qualche punto, ma può succedere. Contro la Lazio abbiamo fatto una buona partita. In alcuni momenti abbiamo subito, ma in altri hanno subito loro. Il discorso del rigore, del VAR è diverso, ma saremmo stati penalizzati noi se l’avessero fischiato perchè non andava dato proprio. Sono attento sempre ai cambiamenti, voglio migliorare e lavoro durante la settimana. E poi si prova a ottimizzare ciò che si ha a disposizione, possibilmente senza rischiare. Nelle vittorie ci stiamo dentro tutti, nelle sconfitte si trova la forza del gruppo. Abbiamo fatto delle buone cose, conosciamo il percorso che dobbiamo fare. Nel calcio non si sa mai quello che può succedere. Ci sono delle cose che devi percepire, dobbiamo migliorare in questo, perchè quando poi accadono diventa già tardi. Poi, per il resto, siamo migliorati tanto ed abbiamo trovato delle certezze. La Fiorentina? C’è ancora tanta strada da fare, ma è nel nostro programma di farci trovare pronti anche contro avversari tosti come la Fiorentina. Nel finale del girone d’andata abbiamo fatto delle buone partita ma non siamo stati così bravi a mettere tutte le nostre qualità dentro la gara. Bisogna assolutamente ritrovare questa qualità, sia di collettivo che individuali, per essere nelle condizioni di fare del nostro meglio. La Fiorentina è cresciuta, all’inizio Pioli doveva conoscere gli elementi della rosa ed è riuscito a mettere insieme i calciatori nel miglior modo possibile. Ci sono buoni calciatori, ma poi c’è anche la qualità dell’allenatore”.

“La difesa? Santon ha le caratteristiche per fare il centrale, ne ha le qualità difensive – prosegue – E’ un calciatore completo. Poi, chiaramente, essendo fuori ruolo, ha altro da imparare. Miranda e D’Ambrosio speriamo di riaverli subito a disposizione, dopo la sosta. Cosa ha detto Icardi ai compagni? Gli ha insegnato come si fa a tirare verso la porta, a giocare frontale, spalle alla porta e tutto il resto. Domenica ha attaccato molto i difensori avversari e ha permesso alla squadra di recuperare palla. Continuo a chiedergli di venire di più incontro, qualche volta è stato servito e qualche volta no, ma non è colpa sua. Abbiamo bisogno delle qualità di tutti i calciatori, non possiamo avere gente in campo a pascolare. Dovremo essere tutti attivi. E’ inutile parlare di gioco se la palla non si riconquista. Un gol in sei partite è poco, ma ci sono altri numeri che dicono che qualcosa di buono l’abbiamo fatto ugualmente”. Sulla formazione e su Brozovic: “Io scelgo il miglior undici che possa creare la squadra migliore, non gli undici calciatori migliori. Brozovic ha le sue caratteristiche. I numeri dell’Inter non sono distanti da quelli delle altre squadre, ci sono dei momenti così ma tutto si risolverà”.