Roma, Ranieri: “Futuro? Non sta a me dirlo”
C'è anche l'Inter nel passato di Claudio Ranieri. Ma c'è la Roma nel suo presente. E nel suo futuro? "Non sta a me dirlo" dice l'allenatore nella conferenza stampa a due giorni dalla partita contro i nerazzurri. "Io so cosa devo fare ora, cioè portare la Roma il più in alto possibile. Poi non stabilisco i programmi futuri. Faccio il mio per quest'anno, poi si vedrà cosa vorrà fare il presidente, cosa succederà a fine campionato e se saremo o no in Champions League". Perché conta la Champions, conta eccome. "Lo sapete bene", dice ridendo. Ma poi torna subito serio.
"Se tornare a San Siro mi fa effetto? No, mi fa effetto allenare la Roma, di cui sono tifoso. MI rende orgoglioso questo, sabato sarà una bella sfida per la Champions ma non dobbiamo preoccuparci: un risultato negativo non cambierebbe il nostro umore, il successo invece ci farebbe davvero bene. Ho visto bene i ragazzi: venerdì sera deciderò chi far scendere in campo. Pellegrini–Nzonzi? Uno è più veloce, l'altro più bravo nel gioco a due tocchi. La formazione dovrà essere ponderata bene: devo vedere chi ha i 90' nelle gambe. Zaniolo? Non sta attraversando il suo momento migliore. Dovrò scegliere con grande attenzione, anche per il 4-3-3".
Si parla poi di piazze e sentimenti. "Il lavoro di Spalletti? Non posso valutarlo, il nostro è un lavoro bellissimo ma difficilissimo. Tra Roma e Milano ci sono tante peculiarità diverse, dipende anche dal momento storico: io ho avuto poco tempo per conoscere Milano e ho avuto la sfortuna di perdere due giocatori come Thiago Motta e Coutinho. Fin quando c'erano loro l'Inter si era ripresa, poi quando Motta ha scelto di andare al PSG la squadra ha perso riferimenti e si è spenta". Ma c'è anche un'altra considerazione: "A me brillano gli occhi per due squadre: la Roma e il Cagliari. Ho tutte le ex squadre in mente, ma nel cuore ho queste due. Io mi sento un professionista che a volte ha avuto possibilità di poter lavorare, in altre sono arrivato in momenti storici non positivi. Forse questo è il mio karma, ma in generale sono super soddisfatto della mia carriera, che comunque non è ancora finita" conclude.