Inter, addio Lukaku? I tifosi protestano: il racconto
I tifosi nerazzurri non ci stanno: tanti cartelli e striscioni contro la prossibile cessione di Lukaku
Non è stata una giornata semplice per i tifosi dell’Inter: la sempre più probabile partenza di Romelu Lukaku, direzione Chelsea, ha scatenato proteste spontanee e sentite da parte dei tifosi. Non solo gli striscioni della Curva Nord, ma anche e soprattutto i gesti e i messaggi, di chi – in cuor suo – spera di poter far cambiare idea alla società, e soprattutto all’attaccante belga, che ha chiesto la cessione.
Sì, perché il club nerazzurro ha già rifiutato un’offerta da 100 milioni più il cartellino di Marcos Alonso. Ma, di fronte a un nuovo rilancio da circa 130 milioni, sarà difficile dire di no. Con il giocatore che, nel frattempo, si è convinto della proposta dei Blues, campioni d’Europa, e spinge per partire.
“I M contrariato”
Le prime proteste sono arrivate poco dopo l’ora di pranzo. Un tifoso, che ha viaggiato da Varese a Milano apposta per questo, ha appeso tre fogli fuori dalla sede nerazzurra: “I M contrariato”, recita il primo, ispirato sarcasticamente alla nuova brand identity del club. Per poi proseguire con un pungente “L’Inter non è un’azienda di lavatrici” e un diretto “Suning al capolinea, dimettiti“.
L’abbandono della maglia
Nuovi cartelli – da “Zhang juventino” a “Suning out” – sono stati lanciati successivamente da un altro supporter contro la porta della sede. Ma non solo: c’è stato anche chi ha manifestato il proprio disappunto togliendosi la maglia nerazzurra davanti alle telecamere, lasciandola lì, fuori dall’ingresso. Ferma, abbandonata. Come un ammutinamento alla tanto adorata nave.
La curva
Verso sera ecco arrivare anche dei rappresentanti della Curva Nord, con uno striscione molto eloquente: “Zhang: the time is over“. Il tifo organizzato interista ha ribadito la propria posizione, pro Ausilio e Marotta. Con i dirigenti che, nel frattempo, attendono la nuova proposta del Chelsea e pensano già ai possibili sostituti (Zapata in cima alla lista). Perché per Romelu, “King of Milan” (come si è definito lui pochi giorni fa), il tempo nell’amata città sembra ormai agli sgoccioli.
A cura di Luca Bendoni