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La Juventus a San Siro 8 mesi dopo: stesso obiettivo, diverso il percorso

I bianconeri affrontano l’Inter 8 mesi dopo il 4 febbraio: lo Scudetto come punto di riferimento, ma la strada per arrivarci è ben diversa

Non è mai una partita come le altre: è la sfida tra due linee di pensiero, tra due club che hanno fatto la storia del calcio, in Italia e non solo. Quasi sempre c’è qualcosa in palio: quest’anno arriva prima del previsto, ma Inter-Juventus, dietro di sé, ha sempre un sentimento speciale.

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I bianconeri si presentano a San Siro, per la partita in programma domenica 27 ottobre alle 18:00, con una situazione di classifica che ricorda sinistramente quel match del 4 febbraio 2024: c’era ancora Massimiliano Allegri sulla panchina, con la Juventus che si giocava lo scudetto. Quella gara fu, indirettamente, la rampa di lancio per i nerazzurri verso la seconda stella, dopo l’1-0 con l’autogol di Gatti. Ora, la Juventus ha un volto nuovo, sia in panchina che per quanto riguarda l’identità.

Allegri prima, Thiago Motta adesso

Essere il sostituto di Massimiliano Allegri non è semplice a Torino, sponda bianconera. Sebbene i risultati non siano stati dalla sua parte nell’ultimo triennio, si parla di un allenatore che ha portato a casa 5 scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane e 2 Finali di Champions League. Thiago Motta, però, ha portato alla Juventus un’aria nuova, fatta di voglia di lavorare e migliorarsi, come ogni suo giocatore vuole ricordare ogni volta che si trova di fronte a un microfono.

In questo inizio di stagione, è servito un gol di El Bilal Tourè all’ultimo secondo in Champions League per subire la prima sconfitta stagionale, al 22 di ottobre. Il miglioramento c’è stato, oltre che un grande investimento in termini di giocatori. Gli infortuni, però, hanno limitato le scelte dell’artefice del miracolo del Bologna, che ha dovuto fare i conti con alcune assenze pesanti. Molte di queste ci saranno anche domenica a San Siro.

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Sebbene i dati sulle conclusioni verso la porta siano rimaste tali e quali (4.0 tiri in porta a partita con Thiago Motta, 4.1 con Allegri), ciò che è cambiato è il dominio del pallone durante la partita. La Juventus ha una media del 63.4% di possesso palla con il nuovo allenatore, rispetto al 48.4% della scorsa stagione. È il come si arriva alla conclusione che rende questa squadra più pericolosa rispetto all’anno appena trascorso: anche contro l’Inter servirà una prestazione di questo tipo, per provare a strappare i 3 punti ai Campioni d’Italia.

Tanti nuovi interpreti, con qualche speranza in più

Gli infortuni pesano anche quest’anno: la lista degli indisponibili vede 3 nuovi acquisti. Teun Koopmeiners è uno di questi: l’olandese deve ancora lasciare il suo segno con la sua nuova maglia. La Juventus lo aspetta, soprattutto dopo i 52 milioni di euro più 6 di bonus sborsati per il centrocampista. Insieme a lui, anche Nico Gonzalez (38 milioni di euro) e Douglas Luiz (50 milioni di euro più i cartellini di Iling-Junior e Barrenechea) non saranno della partita.

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Nonostante le assenze, sarà una Juventus nuova rispetto a quella che ha affrontato l’Inter il 4 febbraio 2024. Partendo dal modulo, Massimiliano Allegri aveva disposto il suo classico 3-5-2, sicurezza dell’allenatore livornese nel suo secondo ciclo bianconero. Thiago Motta prosegue con la sua difesa a 4, con un solo obiettivo: dominare il possesso del pallone.

Molto dipenderà dalla trequarti della sua squadra. Conceicao ha già stregato il suo allenatore e la società, mentre Yildiz deve ancora sbocciare definitivamente. La speranza per i tifosi bianconeri è di non rivedere quel giocatore che ha faticato di gran lunga nel big match di San Siro nella passata stagione: Allegri, infatti, lo ha sostituito dopo 60′ minuti, in seguito a una prova abbastanza anonima. Davanti, l’unica certezza: ancora una volta sarà tutto sulle spalle di Dusan Vlahovic.

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Federico Gatti, in difesa, ha sete di “vendetta”, dopo l’autogol che ha regalato i 3 punti all’Inter. Insieme a lui Pierre Kalulu, colonna portante di questa Juventus dopo il brutto infortunio di Bremer. La voglia di vincere è alle stelle, ma di fronte c’è pur sempre la squadra campione d’Italia: Thiago Motta ha sempre ripetuto che con il lavoro e la voglia di migliorarsi giorno dopo giorno si può arrivare ovunque. I tifosi hanno bisogno di risposte, e la partita per eccellenza in Serie A è la rampa di lancio ideale per spiccare il volo.

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La sensazione di potersela giocare con tutti è l’obiettivo di Thiago Motta. La strada è ancora molto lunga, come ricorda ogni volta l’allenatore bianconero, ma sembra essere quella giusta per tornare a essere quella squadra che, nell’ultimo decennio, ha varcato le soglie dei migliori palcoscenici del mondo.