Inter, Icardi: “La Juve domina da anni, noi siamo intrusi. La Champions è il nostro scudetto. Real? Voglio vincere qui”
Meno
uno al Derby d’Italia. Una partita che vale sempre tanto ma che,
quest’anno, potrebbe valere anche qualcosa in più. Sì, perchè
l’Inter la affronta da prima in classifica contro la Juventus che in
Italia domina ormai da sei anni. Sarà la sfida tra due grandi
squadre e tra due grandi attaccanti argentini, Gonzalo Higuain e
Mauro Icardi. E proprio il centravanti nerazzurro ha anticipato
questa partita sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, partendo da
un presunto interessamento del Real Madrid: “Sono sciocchezze! E
se mi presentassero un contratto in bianco? Ho già risposto più
volte, non è il momento di fare certi discorsi, e non sono poi io a
gestire queste cose. Non è però ancora arrivato nessuno (ride ndr)
– ha dichiarato Icardi – Sia chiaro, io sto bene a Milano, lo sanno
tutti. Amo la città, gioco, faccio tanti gol e sono il capitano di
un grandissimo club: sono cose importanti per me. Alle questioni di
mercato devono pensarci gli altri, a me interessa il campo, devo
pensare solo a fare il mio dovere, cioè segnare e aiutare la
squadra. C’è Wanda che parla con la società. La clausola l’ha
messa l’Inter, non so se è bassa o alta. E le mie intenzioni,
ripeto, sono chiare: voglio vincere qualcosa con questa maglia. In
futuro, quando arriverà eventualmente il momento di offerte o altro,
dovranno tutti andare a parlare con l’Inter, con Piero (Ausilio,
ndr) e col presidente, e lì si vedrà. Io a Milano sto bene. Ausilio
dice che faremo tantissimi rinnovi? Ne abbiamo già fatti tanti in
effetti. Ne arriveranno altri (ride ndr). A Piero piace trattare con
Wanda, è un amore odio fra di loro”.
“E’
cambiato l’ambiente attorno alla squadra, in tutti i sensi. E gran
parte del merito va a mister Spalletti e al suo feeling coi
dirigenti. Il mister ha una personalità molto forte, sa trasmetterti
subito ciò che lui vuole e ritiene giusto. Ha aiutato moltissimo lo
spogliatoio, è entrato nelle nostre teste, ha cambiato già
parecchie cose in questo breve periodo. Sul campo quasi tutti gli
allenatori lavorano bene. Spalletti è sicuramente un grande in
questo senso, ma la differenza è soprattutto fuori dal campo, per
questo parlavo di ambiente diverso, di clima migliore. L’anno scorso
siamo andati in ritiro con Mancini, poi è arrivato De Boer a pochi
giorni dall’inizio del campionato, quindi via De Boer ed ecco
Pioli. Oggi invece è tutto più chiaro attorno alla squadra, e
questo ha dato tranquillità alle varie componenti, tutti sono messi
nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. Si è visto
fin dal ritiro estivo…Secondo me quando le cose fuori dallo
spogliatoio non sono chiare si crea sempre un po’ di confusione, e
questa confusione si sposta poi dappertutto. Si è avvertita forte
l’anno scorso fra giocatori, staff e dirigenti. Insomma, non
raccogli certo dei premi quando non si risolvono in partenza
determinati problemi. Lassù la novità siamo noi in questi ultimi anni, l’intrusa è l’Inter in un certo senso (sorride, ndr). Juve, Napoli e Roma dominano da vari campionati, in particolare la Juventus vince da sei anni consecutivi. Noi ci stiamo comunque bene in gruppo, stiamo costruendo qualcosa di importante, siamo vicini a quei livelli e dobbiamo proseguire su questa strada, senza fare proclami, ma convinti di aver appunto intrapreso la strada giusta””.
Su Juventus-Inter: “La sfida con la Juventus deve dare continuità a ciò che abbiamo dimostrato finora. Non siamo primi per caso, ma dobbiamo vivere questa serata come una tappa di un lungo giro. In palio ci sono sempre tre punti, non dimentichiamolo mai. Poi, certo, conosciamo il significato di una sfida simile, bisogna però affrontarla con intelligenza, senza perdere di vista i nostri obiettivi. Il nostro scudetto è entrare in Champions, questo ci ha chiesto la società e non dobbiamo fallire. I tifosi sognano lo scudetto? E’ giusto che loro vivano un simile sogno, noi però abbiamo il dovere di essere concreti e di tenere i piedi per terra. Portiamo a casa il traguardo Champions, poi se a tre/quattro giornate dalla fine saremo ancora là davanti, allora inizieremo a pensare a cose ancora più grandi. Con Mancini girammo primi alla fine del girone d’andata, eppure chiudemmo male, al quarto posto. Quest’anno c’è la giusta mentalità da parte di tutti. Noi siamo calmi, concreti, sicuri. Le polemiche della gara dello scorso anno? Beh, se capita quello che è accaduto l’anno scorso il mister ci taglia la testa… La tensione ci giocò brutti scherzi. Ma oggi sappiamo gestire ogni situazione, ne sono certo. C’è la mentalità giusta per affrontare una gara del genere”.
“Se in questa prima parte di stagione si è visto il miglior Icardi di sempre? No, il meglio deve ancora venire – prosegue – La mia media gol impressionante? L’anno scorso ho fatto 24 gol e non abbiamo raccolto niente. Certo, voglio fare tantissime reti, ma solo se utili a riportare l’Inter dove deve stare, in Champions per intenderci. Per essere un top player di livello Mondiale mi manca l’Europa. Per essere al top devo giocare a certi livelli. La Serie A è un grande campionato, però giocare la Champions è un ulteriore step fondamentale, necessario. Modello? In ogni modo il mio idolo è sempre stato Batistuta, poi a Barcellona mi piaceva tantissimo Eto’o. Maradona? È stato un mito in campo, ma non so che rispondergli. Non lo conosco come uomo, conosco suo figlio e so varie cose, ma non parlo di chi non frequento personalmente. Maradona ha la fissa con me… Cavoli suoi!”, ha concluso nell’intervista che potete
leggere sulle pagine de La Gazzetta dello Sport.