Inter, Handanovic: “Penso di rimanere, ma non mi piace fare promesse. Europa League? L’obiettivo è vincerla”
Quinta stagione nerazzurra per Samir Handanovic. Il portiere sloveno, nonostante l’abilità con gli attrezzi del mesterie, è rimasto ancora “a mani vuote”: zero campionati e zero coppe con i milanesi. E’ lo stesso Handonovic, nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport, a sottolineare come la scelta di andare nell’Inter non lo abbia ancor premiato in termini di trofei:
“Queste 4 stagioni non sono andate come me le aspettavo e non sono soddisfatto. Se dicessi il contrario, sarei un bugiardo. Ero in una grande squadra come l’Inter, pensavo di vincere, ma non ci sono ancora riuscito. Una serie di fattori non ci hanno permesso di arrivare dove volevamo: ci sono stati due cambi di proprietà, molti giocatori che sono arrivati e poi sono partiti, una generazione di campioni che ha smesso, allenatori che sono stati sostituiti e altro ancora. Per formare una squadra ci vogliono 2-3 anni di lavoro tutti insieme e quando ci sono tanti cambi, i tempi inevitabilmente si allungano. Io non credo ai miracoli della notte. Sono necessari degli anni per costruire fondamenta vincenti. Champions? Pensavo di farla con l’Inter, ma rimane un mio obiettivo”.
Futuro? Handonovic non dà certezze: “E’ vero, a maggio dissi che pur avendo un contratto nel calcio non si può mai sapere. Non volevo allarmare nessuno e non credo di aver detto una cosa fuori luogo. Dipende da come si vuole interpretare. Io sono chiaro, leale e sono fatto di carne e di sangue. Se rimango? Penso di sì, ma il calcio e il mercato sapete come funzionano. Non mi piace fare promesse. Juventus ancora più forte? Sì. Non voglio giudicare il mercato degli altri, ma mi limito a dire che hanno preso calciatori bravi dopo che lo scorso anno hanno vinto lo scudetto nonostante 15 punti di svantaggio accumulati dopo 10 giornate. Credo che adesso i bianconeri siano più forti rispetto a 12 mesi fa. Benatia? La Roma, il Bayern e la Juve non lo hanno comprato per caso: è un ottimo difensore e un ottimo ragazzo. Quest’ultima è una cosa importante all’interno dello spogliatoio”.
Obiettivo stagionale? “L’Inter deve sempre puntare al massimo, ma poi bisogna vedere come finirà il mercato. Non firmo per il terzo posto perché nel calcio non si sa mai. Europa League? Anche con la lista limitata a 21 giocatori, l’Inter partirà per vincere, poi si vedrà. Se riusciremo a passare la fase a gironi la competizione diventerà bella.”. Primo giudizio sui nuovi, Banega, Erkin e Ansaldi: “Sono bravi, ma i giocatori vanno visti e giudicati all’interno di una squadra. Diamo loro il tempo di lavorare e di inserirsi”. Euro 2016? “Handa” seguiva gli azzurri: “Ho guardato poco, ma ho seguito quasi tutte le gare della Croazia e dell’Italia. Eder? Gli ho fatto i complimenti per il gran gol alla Svezia. Ora ne deve fare altri così belli anche con l’Inter. L’Italia Ha dimostrato di valere e di essere una squadra forte che lavora insieme. Erano partiti tra i pregiudizi e, se avessero vinto contro la Germania, potevano alzare la Coppa. Merito di Conte perché con lui tutti sanno cosa fare in campo e si sacrificano per i compagni”.
Handanovic ha dato l’addio alla Nazionale slovena: ripensamenti? “La decisione l’ho presa e non avrò ripensamenti. C’è stato un cambio di generazione e, dopo 10 anni con la Slovenia, i miei compagni di quando ho iniziato hanno smesso quasi tutti. Io non vado lì per accumulare presenze e ho capito che era giusto dare spazio agli altri. Se la Nazionale avrà bisogno di me per un’occasione particolare nei prossimi anni, allora in quell’occasione potrà contare su di me, ma una scelta l’ho fatta. Oblak? E’ umile e molto forte. Sono contento per lui e spero che si tolga tante soddisfazioni”. In chiusura d’intervista Handanovic parla anche di Buffon: “Qual è il suo segreto? Dovete chiedere a lui. Però secondo me Buffon dentro ha sempre voglia di giocare e di dare il massimo. A 38 anni anche io spero di essere ancora tra i pali”.