Inter, Handanovic: “Lottiamo per la qualificazione in Champions, con Spalletti abbiamo una nuova mentalità”
In un periodo non ottimo per l’Inter, dopo un avvio di campionato esaltante è tornato a parlare Handanovic. Il portiere dei neroazzurri lo ha fatto rilasciando un’intervista al Corriere dello Sport analizzando prima di tutto la stagione dell’Inter: “Nel campionato ci sono alti e bassi e questo è sicuramente un momento negativo che dobbiamo superare. Abbiamo un obiettivo da raggiungere senza fare pronostici che è la qualificazione in Champions, tutti dobbiamo lottare fino alla fine per raggiungerlo. Dobbiamo evitare che voci di mercato, e mi riferisco ai rinnovi dei contratti, ai tanti giocatori che possono arrivare o andar via e a cose simili, tolgano spazio al campo perché parlare di tutti questi argomenti destabilizza solo l’ambiente. Con Spalletti c’è stato un cambio di mentalità evidente“.
Il portiere sloveno ha inoltre escluso le possibilità di “non qualificazione” alla prossima Champions League evidenziando l’importanza dell’obiettivo: “Non dobbiamo nemmeno pensare di non qualificarci alla prossima Champions, dobbiamo tornare ad essere quelli del girone d’andata. Non pensiamo a chi dobbiamo superare o tenere alle spalle, ma solamente a noi stessi. Icardi capocannoniere? I record individuali devono essere l’ultimo dei nostri pensieri. Servono i gol di tutti per arrivare all’obiettivo finale“.
Infine Handanovic ha espresso un parere sul Napoli, prossimo avversario, e ha espresso un proprio pensiero riguardo la tragica vicenda Astori: “Non so se sarà più arrabbiato dopo la sconfitta con la Roma. Loro giocano sempre allo stesso modo: in casa contro il Lipsia hanno perso, ma poi sono andati in Germania e hanno fatto molto bene. Un risultato negativo non deve far pensare che abbiano meritato la sconfitta perché non tutte le gare nascono e finiscono allo stesso modo. Gli azzurri lavorano con lo stesso allenatore da 3 anni, giocano tutti insieme e nella formazione titolare, partita dopo partita, ci sono pochi cambi: questo vuol dire che si “conoscono”, che giocano a uno-due tocchi, che si divertono e che sanno sempre cosa fare. Il calcio di Sarri è tra i primi d’Europa. Astori? Questo è il momento del silenzio. Domenica mattina eravamo nello spogliatoio e non credevamo a ciò che ci hanno detto. “Com’è possibile?” abbiamo pensato. I ragazzi che hanno giocato nella Fiorentina (Vecino e Borja Valero, ndr) ci hanno confermato che la notizia era vera ed è stato uno choc per tutti”.
L’intervista integrale sul Corriere dello Sport