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Frattesi: “La panchina non mi pesa. Scudetto? Se vinciamo porto mia nonna sul pullman”

Le parole di Davide Frattesi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport

Dallo Scudetto alla pesca, da San Siro al burraco. Un Davide Frattesi a tutto tondo in un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Il centrocampista dell’Inter esordisce parlando così del suo momento di forma, in particolare del suo vizio del gol: “Mi esalta più rubare una palla di forza che segnare, ma è sempre bello segnare. Ancora più bello vedere una squadra in cui tutti sono coinvolti. Inzaghi è stato bravo a non “perdere” nessuno: anche quando giocavano sempre gli stessi, veniva a parlarci, a motivarci. Ti fa sentire importante, è questo che conta“.

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Frattesi: “Mai pensato di essere titolare da subito”

Per Frattesi i primi mesi in maglia nerazzurra sono stati di apprendimento e crescita, nonostante tanta panchina: “Non pensavo mica di essere titolare subito. Sarebbe stato stupido anche solo pensarlo e poi il 100% dei centrocampisti di A qui non giocherebbe mai titolare. La panchina la vivo come una cosa normale, un’occasione di crescita, anche perché farlo in maniera diversa sarebbe controproducente. Non mi sono mai pentito di aver scelto l’Inter.

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Il classe ’99 racconta poi l’atmosfera che si respira nello spogliatoio dell’Inter: “Il livello è altissimo, eppure nessuno fa il fenomeno. In questo gruppo tutti hanno un ruolo: prendete l’importanza dietro le quinte di Arna, che ora deve pagare… Prima dell’Atletico io, lui, Asllani e Carlos Augusto abbiamo deciso che, ad ogni gol, chi segna fa un regalo agli altri tre. Stiamo aspettando Arna, ma col gol a Lecce toccherà pure a me…“. 

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Una delle sliding doors della stagione di Frattesi è il suo ottimo ingresso in campo contro l’Atletico Madrid a San Siro: “Con l’energia che ti dà lo stadio, potrei rompere i muri a capocciate. Non puoi non entrare col sangue negli occhi. Ora a Madrid ci aspetta un bell’ambientino… Bisogna tenere duro, soprattutto all’inizio. Poi, col passare del tempo, dovranno aprirsi e noi sappiamo fare male in ripartenza». Di battaglie l’ex Sassuolo ne vive tante in campo, ma ce n’è una in particolare che gli piace molto: “Le battaglie fisiche con Theo Hernandez: è veloce, tosto, molto forte. È bello “darsele” con uno così e per fortuna le ultime volte ha sempre vinto la mia squadra…”.

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Frattesi: “Se vinciamo lo Scudetto porto mia nonna sul pullman”

Frattesi lascia poi spazio a qualche racconto extra calcio. La famiglia in primo piano: “Mio padre si è quasi offeso quando gliel’ho detto di smettere di lavorare. Mi ha risposto: “I soldi miei li voglio guadagnare io…”. È stato l’insegnamento più importante, gli dico grazie. E poi mia madre, che mi è sempre vicina, e mio zio. Non dimentico mio nonno Carmine, che non c’è più e che mi accompagnava da piccolo. E sua moglie Stefania che ha 77 anni: ballava in discoteca con noi in Sardegna, che personaggio mia nonna… Se vinciamo lo Scudetto la porto sul pullman. Farebbe divertire tutti e potrebbe evitare che mi lanci di sotto per la gioia.” 

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E fuori dal campo Frattesi guarda partite? “No, mi annoia, voglio staccare. Gioco a burraco o Monopoli con la mia fidanzata che è rosicona quanto me: ogni partita un litigio. Mi piacciono le escape room, ho portato pure Asllani ma non ci ha capito molto… La passione è la pesca subacquea: quando prendo le murene e faccio un sughetto… Una volta ho tirato su una ricciola da 4 chili!“.