Inghilterra, Southgate: “Sappiamo quanto è forte l’Italia. Quella attuale non è inferiore a quella dell’Europeo”
Le parole del ct dell’Inghilterra Gareth Southgate alla vigilia della partita con l’Italia
Si avvicina l’impegno in Nations League per l’Inghilterra contro l’Italia. Partita valida per la penultima giornata del torneo, le due squadre tornano ad affrontarsi dopo il pareggio dell’andata e soprattutto la finale dell’Europeo. Questa volta però non si gioca a Wembley, ma a San Siro. E con un’atmosfera diversa attorno gli azzurri dopo l’esclusione dal Mondiale. Ma il ct dell’Inghilterra Southgate non sottovaluta l’impegno, come ha detto in conferenza stampa. “Abbiamo già giocato contro l’Italia, sappiamo quanto sono forti i giocatori che ci sono. Non credo che questa nazionale sia più debole di quella dell’Europeo. Seguiamo la Serie A molto da vicino, sono stato in Italia due settimane fa e ho visto il derby e poi l’Udinese”.
Inghilterra che deve per forza fare un risultato positivo dato che si trova all’ultimo posto del girone con soli due punti. “Abbiamo analizzato tutto e cercato di capire perché ci sono state queste gare negative. C’è bisogno di impegno da parte di tutti e ci stiamo concentrando su questo. Questo è un torneo importantissimo e ci siamo già confrontati con due squadre fortissime. Dobbiamo migliorare dopo gli ultimi risultati e, farlo qui a San Siro, sarebbe davvero un grande onore“.
Secondo l’allenatore, tra i problemi non c’è la forma fisica dei giocatori. “Non parlerei tanto di forma, non è questo a preoccuparmi. Ma con la Nazionale bisogna sempre partire da zero. I tornei nazionali si disputano sempre dopo i campionati e anche altri allenatori hanno i miei stessi dubbi. Bisogna fare chiarezza per attraversare questi momenti negativi, solo così si può dare una spiegazione ai motivi delle ultime gare negative. Sappiamo che il nostro rendimento in campo deve migliorare”.
Southgate è stato interpellato anche per quanto riguarda il discorso dei diritti umani per i prossimi Mondiali in Qatar. “Ho osservato e studiato da vicino questa situazione. Mi sono documentato con esperti che si occupano di questo e anche la FA ha fatto molto. Alcune richieste sono state fatte, sul tavolo ci sono già alcune ipotesi e c’è già un accordo con sette nazioni europee per mantenere questo dibattito. So che c’è bisogno di parlare di questi argomenti, in fin dei conti noi speriamo in un cambiamento in quel paese anche se tutto non è sotto il nostro controllo. Ci sono dei limiti, ma parlare è importante. Le critiche ci sono, dobbiamo accettarle, ma stiamo facendo il nostro massimo”.