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“In Italia poche opportunità”. Sheriff Tiraspol, “doppietta” per Bordin: è il sesto “fratello d’Italia” a vincere in Europa

“The Italian Job”, alla lista degli allenatori italiani vincenti in Europa si è aggiunto anche Roberto Bordin. Gli italiani lo fanno meglio, si sa, e anche l’ex centrocampista di Atalanta e Napoli, nativo di Zawiya, ma italianissimo, ha dimostrato di saperci fare. “Double”, campionato e Coppa di Moldavia, Bordin alla guida del sui Sheriff Tiraspol ha conquistato tutto alla seconda esperienza da allenatore, dopo tanti anni come vice di Mandorlini.

“La fase finale è stata determinante” – racconta un soddisfatto Bordin ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com“Siamo stati bravi a mantenere la concentrazione fino alla fine. E’ stata un’altalena. All’inizio dell’anno avevamo un distacco, a dicembre abbiamo perso cinque punti sulle prime. Poi con una buona striscia di risultati siamo riusciti ad agganciare la vetta e ad andare da soli in testa. Una serie di partite negativi ha poi permesso al Dacia di recuperarci. Ma grazie alla nostra capacità di rimanere sul pezzo fino alla fine abbiamo portato a casa queste due finali nel giro di 5 giorni”.

Già, quel Dacia Chișinău che non si è arreso fino all’ultimo, costringendo lo Sheriff allo spareggio e i rigori: Vittoria sofferta, ma si sapeva che Dacia e Sheriff sono le grandi di Moldavia in questo momento: lo testimoniano i campionati precedenti. Sia noi che loro abbiamo disputato una grande stagione e alla fine l’abbiamo spuntata ai rigori”. Che ci raccontato del gioiellino Damascan? Ah, bel giocatore! E’molto giovane, un ’99,ma ha un grandissimo talento. Ha fatto 5 gol in 6 partite. Si è reso molto utile alla squadra in ruolo delicato come quello di attaccante centrale. A livello tattico abbiamo modificato qualcosa proprio per inserireDamascan e alla fine la mossa si è rivelata vincente: ottimo finale di campionato”.

Adesso l’obiettivo si fa più ambizioso, entrare nei girone di Champions: “Sì, la speranzaè quella, vincere il campionato per poi puntare a passare nei preliminari di Champions. Sappiamo che non è una cosa facile perché non sai mai chi ti può capitare nel sorteggio. Vediamo il 19 cosa deciderà il sorteggio e speriamo ovviamente di tirare fuori il meglio durante le doppie sfide”. Budget di mercato? “E’ un argomento che riguarda la società. Il 9 giugno partirò per il ritiro perché Il 1 luglio parte il campionato. Poi il 12-13 avremo i preliminari. Adesso ho solo in programma di sfruttare al meglio queste settimane per preparare al meglio la squadra e possibilmente averla già completa per gli impegni ufficiali”

Chiederà qualche italiano? “Per il momento no. La società si sta già movendo sul mercato alla ricerca di rinforzi e già così siamo molto competitivi. Qualche giocatore è in scadenza, alcune situazioni sono cambiate e quindi vedremo come si muoverà il club”. Anche a livello di strutture non ci si può lamentare… “Al top europeo. Abbiamo strutture di allenamento e uno stadio moderni e molto attrezzati, all’avanguardia. Allenatore e giocatori sono messi nelle migliori condizioni per fare bene: non manca niente. Nelle altre città ho trovato situazioni diverse, ma sempre decorose. Alcuni d’inverno giocano nel sintetico, visto il freddo. Devo dire chein generale un bel campionato”.

E Tiraspol com’è? Non me la sono goduta più di tanto. La maggior parte del tempo l’abbiamo passata nel centro sportivo, per lavorare sui miglioramenti necessari a ottenere i risultati che poi sono arrivati. Ho girato un po’ la città ed è molto accogliente, a misura d’uomo: si sta bene. Anche per questo sono contento di essere rimasto”. Futuro? Si rivede in Italia? “Quest’anno il format del campionato è diverso: si parte da luglio e si arriva fino a dicembre. Dopo questi sei mesi tracceremo un bilancio e a seconda di come andrà faremo le nostre valutazioni”.

Intanto in Italia la sua ex, l’Atalanta, è tornata in Europa dopo vent’anni: “Ha fatto un grandissimo campionato e sono felice per il presidente Percassi e per i tifosi: meritano di poter tornare a grandi livelli. L’ultima qualificazione in Europa risale a circa 20 anni fa e in quella squadra c’ero anche io: era la vecchia Coppa Uefa. Direi che è passato un po’ di tempo (ride ancora). Gasperini ha fatto un lavoro eccellente e Bergamo meritava questa vetrina per il calore e la passione con le quali segue l’Atalanta”.

Dopo Ancelotti, Conte, Carrera, Allegri, Marco Rossi, anche Roberto Bordin: l’Italia ha veramente bisogno di allenatori stranieri? “Gli allenatori italiani sono tanti e bravi, ma le possibilità in Italia sono limitate rispetto all’offerta. Se ci sono opportunità più interessanti all’estero è giusto accettare, come è capitato a me. Sono felice di questa scelta. Certo a casa si sta bene, però io sono aperto a nuove esperienze e nuove realtà e alla fine ho fatto bene ad accettare.Per tornare in Italia ci sarà tempo”.