Il Sunderland fa visita a Bradley in ospedale: giochi e sorrisi, poi si addormenta tra le braccia di Defoe

‘Heart-warming’. Sì, perché è davvero un’immagine che scalda il cuore. Quella
di Bradley che si addormenta abbracciando uno dei suoi calciatori preferiti,
Jermain Defoe. Il piccolo tifoso del Sunderland, colpito da un neuroblastoma
(una rara forma di cancro) da anni, è stato ricoverato per sottoporsi ad altre
terapie ma ha ricevuto una visita speciale: quella della sua squadra del cuore.
Una sorpresa incredibile, quando nella sua camera ha trovato O’Shea, Larsson,
Mannone e lo stesso Defoe che sono andati a trovarlo in ospedale. Il Sunderland
si conferma ancora una volta un club molto sensibile a quanto accade a Bradley
che a dicembre aveva aperto la gara dei Black Cats contro il Chelsea allo
Stadium of Light con un rigore a Begovic, vincendo anche il premio di ‘Goal of
The Month’. Speciale, così come quei momenti trascorsi insieme ai suoi idoli,
anche se in ospedale e non in campo, dove tutti si augurano di rivedere presto
Bradley.

Special visitors at hospital for Brad to put a smile on his face thank you Larson, O’Shea @SunderlandAFC @IAmJermainDefoe @VitoMannone88 pic.twitter.com/xpvfFDKKZ1
— Bradley Lowery (@Bradleysfight) 9 febbraio 2017

Una sorpresa da parte di quei calciatori che poi hanno giocato insieme a
lui, con i suoi pupazzetti. Tanti sorrisi, finché il piccolo Brad si è
addormentato sul suo letto, abbracciato a Defoe. “Grazie Sunderland, quello che
avete fatto è incredibile. Bradley si è divertito tanto con i ragazzi ma poi si
è messo a dormire, abbracciando Jermain”, il tweet con cui la sua famiglia ha
ringraziato ancora una volta il club. “Ti vogliamo bene, piccolo”, la risposta
di Defoe. La #BradleysFight, la sua lotta contro il cancro, non finisce, come l’affetto
che in più modi i giocatori del Sunderland continuano a dimostrare a questo
piccolo combattente. E ciò che resta dopo quella giornata indimenticabile è il
suo volto sorridente ed emozionato, i momenti di gioco insieme, la tenerezza di
un abbraccio che ha commosso non solo la Premier League. O forse anche molto di
più. Emozioni che il calcio può regalare, così lontano dal campo.