Il primo gol tra i pro, i sogni di Serie B e la fede azzurra. Mario Gargiulo:“Pontedera ai play-off o Napoli campione d’Italia? Non si può scegliere tra due grandi amori”
Sorriso stampato in volto ed un accento napoletano che conquista e coinvolge dal primo momento, oltre a non lasciare alcun dubbio sulle sue origini. Mario Gargiulo, professione centrocampista, è così: spontaneo e diretto come la sua terra, serio e ambizioso come la società per cui lavora e gioca (parecchio bene), il Pontedera. Sabato, nel match contro il Prato, è arrivato il suo primo gol tra i professionisti. Una rete giunta al penultimo atto del suo ottimo campionato, ma cercata e voluta fortemente fin dalla prima giornata. “Aspettavo questa rete da mesi – racconta Gargiulo ai microfoni di gianlucadimarzio.com – ci ho provato praticamente ad ogni partita, era diventato un chiodo fisso per me. Ero già soddisfatto della mia stagione, ma il gol mi mancava proprio. Quando è arrivato, sabato scorso, ho provato una gioia immensa: avevo provato, immaginato e simulato mille esultanze nella mia testa, ma quando è capitato davvero l’emozione mi ha bloccato e non ne ho fatta nemmeno una – sorride – una sensazione indescrivibile, unica”. Un gol importante segnato in una partita importante, che permette al giovane Pontedera, ad una sola gara dal termine, di poter difendere una posizione valevole per i play-off. “Novanta minuti, quelli con la Viterbese, ci separano da quello che sarebbe un traguardo storico. L’inizio di stagione, particolarmente negativo, ci aveva penalizzato fortemente, ma questo gruppo è stato più forte di tutto e siamo risaliti fino ad una posizione che, adesso, può veramente valere un sogno”. Probabilmente, per realizzare questo sogno, sarà necessario un risultato positivo sul difficile campo di Viterbo, ma gli uomini di Ivan Maraia, allenatore esordiente in categoria, non hanno paura di niente. “Siamo una squadra giovane, ma ben collaudata. Apprezzo il mister sia per le sue doti tecniche che umane, è stato fantastico nell’unire il gruppo e far sentire tutti importanti. Il nostro spogliatoio è come una famiglia, questa è la nostra arma in più”.
E Gargiulo, classe ’96, è un vero e proprio pilastro di questo Pontedera giovane ed agguerrito che, nell’arco della stagione, ha messo in seria difficoltà anche compagini ben più blasonate. “Mi sono proprio divertito quest’anno ed una stagione da protagonista era quello che mi serviva”. Parole di un ragazzo che ha accarezzato la Serie B ancora minorenne, con la maglia del Brescia (6 presenze), e che ha faticato poi a trovare la sua dimensione in Lega Pro con le maglie di Bassano e Lucchese. “La stagione con il Bassano mi demoralizzò particolarmente – continua Gargiulo – non scesi mai in campo eppure sentivo di meritare. A Lucca invece le cose andarono diversamente: nella seconda parte della stagione, con Giovanni Lopez in panchina, cominciai a giocare con continuità. Ho potuto anche disputare i play-off e mi sono fatto le ossa. Quest’anno ero finalmente pronto per un campionato da titolare e così è stato”. La soddisfazione di chi ha sudato e sofferto per ogni piccolo traguardo, di chi ci ha sempre creduto e non si pone limiti, così come quando, da ragazzino, guardava la Premier League su Sky e sognava in grande. “Amavo Steven Gerrard, il mio giocatore di assoluto riferimento. Carisma, senso della posizione, potenza: aveva tutto, lo ho sempre ammirato e cerco di ispirarmi a lui”. Ma da buon napoletano, il giovane Gargiulo, prende appunti anche guardando le partite degli azzurri di Sarri. “Sono ovviamente un tifoso del Napoli e guardo sempre con attenzione le partite del team di Sarri. Il mio idolo è Marek Hamsik, un giocatore a tutto campo che, nel mio piccolo, cerco di emulare”. Una passione vera, quella per il Napoli, che emerge chiara e limpida quando Mario tentenna di fronte alla domanda meno seria dell’intervista:”Cosa sceglieresti tra Pontedera ai play-off e Napoli campione d’Italia?”. Momento di silenzio. Poi un altro. Poi una grande risata. “Non si può scegliere tra due grandi amori”. Un’altra risata.
Un ragazzo semplice e schietto, Mario Gargiulo, che coltiva le passioni e le amicizie senza mai perdere di vista i suoi obiettivi. “Cerco di dedicare molto tempo agli amici e alla famiglia, mi diverto nelle sfide a Fifa (dove sono piuttosto bravo) e amo la compagnia. Penso ogni giorno a migliorarmi per raggiungere grandi traguardi”. Tra cui quel traguardo, chiamato Serie B, che ha già toccato e che non vede l’ora di riprendersi. “Penso sempre al futuro e ne sono certo: presto sarà ora di tornare a calpestare quei campi”.
Di Giacomo Bernardi