Il Portogallo ringrazia Rui Jorge e la sua Under 21: “Guerreiro, Joao Mario e Carvalho erano dei predestinati. E su Sanches ho una speranza”
Di Cristiano Ronaldo ce ne sta uno solo. Numero 7 sulle spalle, carrette di trofei ed un carisma grande come tutto il Portogallo. Ma se nella notte più importante di tute viene meno lui, il rischio è che possa venire giù tutto il castello costruito da Fernando Santos. Forse, perché se ti chiami Portogallo e hai una nazionale Under 21 che poco più di un anno fa è andata ad un passo dal vincere il proprio europeo di categoria (perso in finale contro la Svezia), allora hai dalla tua molto più di una speranza.
Chi infatti non si è minimamente scomposto per l’uscita di scena di Ronaldo dalla finale contro la Francia, è stato Rui Jorge, ct del Portogallo Under 21 che da un anno all’altro si è visto “scippare” tre dei suoi tasselli chiave da Fernando Santos che li ha promossi subito titolari con i “grandi”. “E pensare che oltre a Josè Mario, Guerreiro e William Carvalho – spiega Rui Jorge a gianlucadimarzio.com – ci sarebbero altri due ragazzi che provengono dalla mia nazionale”. Si tratta di Andrè Gomes e Bernardo Silva. I due hanno avuto destini praticamente identici negli ultimi due anni: “Andre Gomes faceva parte del nostro gruppo e fu costretto a saltare l’Europeo Under 21 per infortunio, così come Bernardo che dopo aver essere stato protagonista con Ronaldo nella fase di qualificazioni a Euro 2016 non è potuto partire per la Francia per un problema muscolare”.
Ma quando dici a Rui Jorge che Fernando Santos dovrebbe ringraziarlo, si fa rosso per l’emozione. “Non è solo merito mio, ma di tutto il mio staff. Abbiamo contribuito in piccola parte ma nulla di più siamo e ne siamo felici”. Anche se sotto sotto, lui sapeva benissimo che i suoi ragazzi avrebbero fatto bene. “Quando è finito l’europeo Under 21, nonostante avessimo perso in finale contro la Svezia ero orgoglioso di quanto fatto vedere dai ragazzi perché sapevo che era un grande gruppo e sapevo che avrebbero fatto benissimo”.
A partire da quelli che poi sono definitivamente esplosi in questo Europeo. “Joao Mario è praticamente un top player già da un anno, mentre Willi Carvalho era già nel giro della nazionale maggiore prima ancora dell’Europeo Under 21 dello scorso anno”. E poi c’è Raphael Guerreiro, secondo molti il miglior terzino sinistro di Euro 2016. “Quando siamo partiti per la Repubblica Ceca un anno fa Guerreiro non era al top ma ha giocato lo stesso perché era un giocatore chiave per il nostro schema. Ecco perché ero convinto che quest’anno all’Europeo avrebbe fatto grandi cose. E’ un giocatore fantastico e l’ha dimostrato. D’altra parte già nella fase di qualificazioni era stato uno dei migliori”.
Chi invece non c’era nell’Under 21 di Rui Jorge era Renato Sanches. “All’epoca era con l’Under 17 e l’Under 19, solo dopo ha iniziato a giocare con continuità con il Benfica ed è stato bravo il suo allenatore a dargli fiducia perché è così che si fanno crescere i grandi talenti”. A questo punto bisognerà capire se in vista del prossimo Europeo Under 21, quello del 2017 in Polonia, il ragazzino appena preso dal Bayern Monaco sarà con Rui Jorge o meno. “E’ chiaro che avere a disposizione uno come Renato farebbe comodo a tutti, ma dipenderà dalle scelte di Fernando. Personalmente, però, penso che quando sono i ragazzi sono pronti per la nazionale maggiore è giusto che siano lì, perché così possono crescere in bene e in fretta”.
A proposito, tra poco si parte per Rio dove il suo Portogallo si gioca una medaglia ai giochi olimpici. “Sarà dura anche perché è molto difficile che vengano i big, tutti impegnati con le loro squadre. Mentre è praticamente sicuro che non potrò contare sui ragazzi che hanno vinto l’Europeo perché è giusto che adesso si godano un po’ di vacanza”.
Ma per Rui Jorge vincere non è tutto. “L’importante è creare un bel gruppo e far crescere i ragazzi nel modo migliore”. Parola del ct dell’Under 21 portoghese che ha portato tre ragazzi dalla finale (persa) dell’Europeo Under 21 alla finale (vinta) dell’Europeo dei grandi.