Il mondo capovolto di Leo
Ti dicono spesso la vita vada vissuta per come arrivi, giorno dopo giorno. Che immaginare il domani, nel più classico dei film mentali, spesso sia inutile o deleterio: che in un modo o nell’altro esista un disegno preciso che il destino riservi, quotidianamente, ad ognuno di noi. Teoria alla quale va portato il dovuto rispetto, talvolta ineccepibile e inconfutabile: prendete la recentissima storia di Leonardo Bonucci, uno che sembrava impossibile vedere lontano dai colori bianconeri e da Torino poco meno di un anno fa. La realtà odierna racconta esattamente tutto il contrario: 140 km di sola andata percorsi verso Milano, sponda rossonera, giocandosi una carta speciale tra i tarocchi scelti per il suo futuro: quella del mondo, dal significato del “cambiamento e della conclusione di un’avventura”, per ripartire da capo. “Compimento di un’azione difficile” portata a termine, dopo lunghi anni di successi in maglia Juventus, per un passato indimenticabile ritrovato oggi, nella prima volta dall’ultima occasione e nel più incredibile dei modi.


Non sapeva se esultare o meno in caso di gol, per un’immagine frutto della fantasia collettiva che si ripresentava sin dal suo trasferimento finita, poi, per tramutatasi in pura realtà: il tempo, tra una clessidra e un mondo capovolto, con tanto di bocca sciacquata davanti ai suoi ex tifosi, ha fatto il resto. Al pari di un risultato che non gli ha sorriso, come i primi mesi in rossonero, ma che non cancella ciò che di buono il Milan sta costruendo insieme a Gattuso e al suo Capitano: programmando stavolta sì un domani, gara dopo gara e con una fiducia crescente, pur contemplando ciò che il destino riservi a chiunque. Tra scherzetti positivi da giocare, da un lato, e leggi, come quella di un Allianz Stadium che resta inespugnabile in campionato. Da oggi parte materiale di quell’universo tanto capovolto per Bonucci quanto, terribilmente, reale.