Il “Loco Leeds” di Radrizzani: “Bielsa? Impossibile averlo, mi dissero. E ho avuto chances di acquistare il Milan…”
Il presidente del club inglese parla così della sua società e delle chances avute di sbarcare in A: “Due anni fa volevo la Samp. E avrei dato 20 mln a Conte”
Tre partite stagionali, tre vittorie. Con un profilo importantissimo in panchina, come quello di Marcelo Bielsa, grazie al quale sognare la Premier torna obiettivo tutt’altro che impossibile. Il Leeds United italiano di Andrea Radrizzani, proprietario del club da maggio 2017, sta letteralmente volando in Championship, alla ricerca del grande obiettivo: “Sembrava impossibile portarlo qui, è il nostro top player: siamo un club da Premier, con lui si può. A fine maggio parlo col d.s. Orta: “Bielsa ideale, ma è impossibile”, dice. Parole che mi caricarono. Qualche giorno di trattativa, poi l’accordo da 3 milioni, che gestisce con lo staff, e 1+1 come durata. A Buenos Aires ho chiuso la trattativa dopo 10 ore di conversazione. Aveva studiato 20 nostre gare e conosceva tutto dei calciatori, giovani compresi”.
Ambire al massimo e…pensare in grande: mentalità che ha portato Radrizzani a pensare anche ad altri allenatori pre Bielsa. E che manager: “Conte, con lui Premier sicura. Avrei offerto anche 20 milioni. Poi un colloquio con Ranieri. Lusingato dal nostro interesse, ma declinò in attesa di una chiamata in Prima Serie. Parlai anche con Martinez, il Belgio fu un ostacolo. Acquisti? Abbiamo avuto un interesse concreto per Favilli, fortissimo, ma per la promozione abbiamo optato per l’esperienza”.
Protagonista in Inghilterra con uno sguardo all’Italia, dove in più di un’occasione avrebbe potuto mettere le mani su alcuni club del nostro paese. E non di scarso rilievo: “Bari? Mi volevano coinvolgere, ma il lavoro sarebbe stato troppo al netto del mio impegno qui. Due anni fa volevo la Samp e il Nizza, ideali per i giovani. Poi si presentò la possibilità Leeds. Nessun dubbio, nonostante sia costato di più. Pensare ad una big? Ci sono state chances col Milan prima della chiusura con Elliott, ovvio con un altro fondo il cui nome resterà top secret. Non era mia intenzione lavorare con i cinesi, puntavo alla governance. Non sono uno che finanzia. L’Inghilterra è il top, voglio la Premier in 3-4 anni. In caso contrario potrei seriamente pensare al ritorno”.
Chiusura tra tifo, ammirazione per determinate società ed un’analisi sul momento del calcio italiano: “Non faccio mistero della mia fede juventina, ma sono attratto da quelle società che hanno come priorità la valorizzazione del talento. Penso, oltre alla Samp, ad Atalanta e Udinese. Realtà da prendere d’esempio. Chi vincerà in Inghilterra? Il City ha qualcosa in più, ma può essere l’anno del Liverpool. Mentre noi, per i bookmakers, siamo la terza-quarta forza. Ma non possiamo nasconderci. Differenze Italia-estero? Premier e Liga sono inarrivabili. L’arrivo di Ronaldo aiuterà, ma non basta. L’Italia deve costruire un modello con sinergia tra le istituzioni, non c’è coesione”.