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Il gol da casa sua di Coletti, la braciola sugli spalti e la carica dello Zac: la quiete dopo la festa, Foggia si risveglia “grande” e la città vola….basso!

Non è stato poi un risveglio così diverso dagli altri lunedì quello di oggi a Foggia. Una giornata cominciata con il solito cornetto e con il cappuccio, prima di andare a scuola o in ufficio. La normalità, insomma. Tra un sorriso e un altro, Foggia ha aperto gli occhi e si è ritrovata cosi: a +4 dal Lecce e con gli scontri diretti a favore. Niente pizzicotti, è bastato un nostrano schiaffo dietro al ‘cozzetto’ per rendersi conto che tutto quello che è successo ieri, è successo per davvero: cominciando dal sonoro tris sul Lecce, passando per l’entusiasmo della gente e terminando con la festa dello spogliatoio. E in tutto questo c’è una regola non scritta: volare basso. Un diktat, praticamente, per non risvegliarsi da questo sogno e per evitare ennesime delusioni.

Una giornata come quella di ieri a Foggia la si sognava da tempo. E’stato l’epilogo di una settimana lunga, cominciata con la faticosissima corsa al biglietto e terminata con la corsa dei calciatori del Foggia a fine partita sotto le due curve. Ottenere questo biglietto deve essere stato un po’ come raggiungere la strada per El Dorado: tagliandi spazzati via in 24 ore, il Foggia che è riuscito ad ottenere l’ampliamento del proprio stadio dal comune, e poi di nuovo altri 2000 biglietti andati a ruba nel giro di un’ora. Fatto sta che allo Zaccheria c’erano circa 17mila tifosi ufficiali sugli spalti, 143mila quelli davanti al televisore. Molti hanno dovuto rinunciare al pranzo domenicale per seguire la squadra, altri, invece, hanno pensato bene di portarsi la braciola in gradinata.

E’ sembrato un pò che questo Foggia-Lecce si fosse giocato 20 o 25 anni fa, quando le due squadre erano abituate a figurare in ben altri palcoscenici. Anche se si fa fatica a pensare a un palcoscenico più bello dello Zaccheria. Uno stadio, quello di Foggia, reso ancora più bello dalla giornata semi-estiva della domenica di San Giuseppe. Un sole forte, tanto forte quasi da animare i satanelli disegnati sugli spalti dello stadio. Ad animare i giocatori i del Foggia, invece, ci hanno pensato – tanto per cambiare – proprio le persone che quelli spalti li hanno occupati. Hanno provato a fare lo stesso anche i tifosi del Lecce: un altro strepitoso pubblico, andato via contrariato, vista la partita, vista le premesse. Eppure hanno dato la solita prova di essere un’altra eccezionale tifoseria meridionale.

La partita è finita 3-0, come Benevento-Lecce del 30 aprile del 2016. Il giorno della promozione della squadra di Auteri, grazie ad una doppietta di Fabio Mazzeo. Benevento in Serie B, Lecce e Foggia relegati ai playoff. Per fortuna dei rossoneri, però, Mazzeo, a fine estate è sbarcato proprio alla corte di Stroppa, di cui è diventato immagine e somiglianza: nel dribbling sull’uscita di Perucchini spicca tutta l’essenza di uno spirito libero che continua a segnare, senza fermarsi. E’ stata la sua domenica, è stata sopratutto la giornata di Tommaso Coletti. In settimana è arrivato il rinnovo di contratto, nonostante qualche lieve frizione a gennaio durante il mercato invernale, che avrebbe potuto freddare i rapporti tra le parti. E invece no, perché Coletti ha sempre continuato a giocare da professionista, senza arretrare di un metro. Difficile, invece, capire da quanti metri abbia tirato ieri per siglare un gol capolavoro: alla Coletti, anche se gli amici Pio & Amedeo gli hanno detto nel post-partita che i piedi restano “quadrati“. Scherzavano, ovviamente. Come scherza spesso, su Instagram, pure Tommaso con suo figlio Gregorio, a cui ha dedicato il gol ieri nel giorno della festa del papà. Lui, la sua frizzantissima cresta e il suo sorriso da birbante sono i leitmotiv ricorrenti delle stories e degli scatti di papà Coletti. Tutto bello proprio come la corsa verso la panchina, con tanto di abbraccio al Toto Faber, l’uruguayano del Foggia, che sta smaltendo un infortunio: “E un ragazzo speciale, che ha avuto dei problemi fisici”, ha detto in conferenza lo stesso Coletti.

Speciale lo è anche Ciccio Deli. Anvedi come segna questo ragazzo romano, arrivato a gennaio, che ha già siglato il terzo gol in 8 partite, tutti allo Zaccheria. Ogni volta che segna lui, il Foggia vince e fa tre reti. Era già successo con Messina e Matera, adesso con il Lecce di Pasquale Padalino. Si esalta Deli in questo stadio, lo stadio si esalta con le sue serpentine, che a volte fanno arrabbiare il compagno Di Piazza, il primo ad urlagli contro. Niente paura, è solo il sinonimo del benessere fisico e mentale che tutto l’ambiente respira. Un ambiente che si esalta per poco, ma stavolta che i presupposti per esaltarsi ci sarebbero per davvero, proprio non vuole saperne. Intanto il Foggia è a +4 sul Lecce e mette le ali. Ma la città – stavolta – vola basso.

Foto a cura di Carla Bianco e Saverio Granatiero