Il debutto in A a 33 anni e i due rigori parati: Cordaz spinge il Crotone alla volata salvezza. Nel segno di…Pantani
La domanda è sempre la stessa: l’accento va sulla O o sulla A? Doveste chiederlo direttamente a lui, non saprebbe nemmeno darvi una risposta definitiva, come ammesso qualche mese fa in un’intervista: “Chiamatemi come volete! Ormai Córdaz o Cordáz non fa differenza…“. Chi sta risultando in grado di farla, invece, è proprio Alex, a 33 anni suonati e alla prima (!) esperienza da protagonista in Serie A: due rigori consecutivi parati per trascinare il suo Crotone all’ennesimo miracolo tentato dopo la prima, storica promozione in Serie A.
L’obiettivo è chiaro: mettere l’accento (stavolta con chiarezza) su una chance di salvezza apertissima, a maggior ragione dopo i 3 punti conquistati contro il Pescara. Prima Niang, poi Memushaj: attendere l’attimo giusto per essere (ancora) decisivo dagli undici metri, dopo un campionato di Serie B da incorniciare. Eppure, prima dell’esperienza slovena di 3 anni fa al Nova Gorica insieme a Lapadula (ritrovato, ahi lui, una settimana fa), non tutto era andato esattamente per il meglio: rimasto a casa senza contratto dopo tante, diverse esperienze ed il timore di risprofondare in un mare di difficoltà. Dal tragico incidente stradale costato la vita alla propria ragazza, avvenuto dieci anni prima, ad un’esperienza all’Inter mai culminata in una vera e propria chance. Poco più di 20 minuti in Coppa Italia contro la Juventus, sostituendo Recoba dopo l’espulsione di Toldo, ed un lunghissimo giro tra Serie B, Lega Pro e campionato svizzero senza mai trovare una sistemazione definitiva: quella che Crotone gli ha offerto da ormai due anni a questa parte, elevandolo ad inamovibile leader dell’allora gruppo di Juric.
Ora, insieme a tutto il mondo rossoblu, Cordaz si prepara a quella che potrebbe trasformarsi, di mese in mese, in un autentica impresa salvezza: volata che, per chi convive quotidianamente con il ricordo di Marco Pantani come idolo indiscusso, non può che rappresentare una delle sfide più belle e motivanti. Tatuato sulla pelle e ricordato con una maglia rosa, nella passata stagione, capace di rappresentarne una rinascita che ora l’ha portato dove avrebbe sempre voluto essere: decisivo, in Serie A, con due rigori consecutivi neutralizzati ad anni 33, perché non è mai troppo tardi. Mettendo con forza l’accento (stavolta sì) sulla voglia del Crotone di trovare punti salvezza. Targati Córdaz (o Cordáz?).